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Adozioni internazionali: anche in Italia la Convenzione dell’Aja

Procedure più semplici e maggiori garanzie per i minori adottati all’estero, rimane il problema di risalire ai genitori biologici, prevale il legame affettivo

di Redazione

Camera: approvato il testo unificato di cinque progetti di legge (130, 160, 445, 1697, 2545) con cui si dà piena esecuzione alla Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, firmata a L?Aja nel maggio del ?93, e si modifica l?attuale legge sulle adozioni di bambini stranieri (legge n. 184 dell?83). Grazie a un accordo tra maggioranza e opposizione, il testo è stato licenziato senza modifiche per evitare un ulteriore ritorno al Senato e consentire così di recuperare, almeno in parte, il forte ritardo accumulato dall?Italia nel recepire la Convenzione. Affidare al Paese di origine del bambino il compito di dichiarare che la sua adozione rappresenta la migliore opportunità possibile, una volta verificata l?impossibilità di procedere a un affidamento nella sua terra di nascita; garantire la libertà di consenso dei genitori naturali e dei parenti del minore che devono essere informati dell?adozione; scongiurare che qualcuno possa ?trarre illeciti arricchimenti? dall?attività svolta per il compimento di adozioni internazionali; rendere trasparenti i percorsi di adozione eliminando così il pericoloso sistema del ?fai da te? che ha prodotto il mercato nero di bambini; inaugurare una proficua collaborazione tra gli Stati aderenti alla Convenzione dell?Aja. Questi i princìpi fondamentali contenuti nel testo unificato di cinque progetti di legge presentati dal governo e da diversi gruppi politici per ratificare la Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, e modificare la legge italiana che regola il settore (n. 184 del 4 maggio 1983). Il disegno di legge, già approvato da palazzo Madama il 26 febbraio ?98, modificato a giugno dalla Camera, tornato in seconda lettura al Senato che è ulteriormente intervenuto sul testo, ha avuto il via libera definitivo da Montecitorio il 15 dicembre. Sul provvedimento, maggioranza e opposizione hanno adottato una linea comune: rinunciare a ulteriori modifiche, così da mettere la parola fine al via vai del testo da un ramo all?altro del Parlamento e non tradire le aspettative di tante famiglie e altrettanti bambini che, nella nuova legge, troveranno uno strumento in grado di semplificare le procedure e offrire maggiori garanzie in ambito internazionale. Il passaggio del provvedimento (su cui si è arenato il dibattito parlamentare) riguardante il diritto dell?adottato a conoscere l?identità dei propri genitori biologici è stato eliminato dal testo definitivo, anche in considerazione che la Convenzione ai legami biologici privilegia quelli affettivi. La ministra per la Solidarietà sociale Livia Turco, intervenuta in Aula, ha riaffermato la disponibilità del governo ad accogliere il pensiero di chi ha sostenuto il diritto dell?adottato a conoscere le proprie origini. Livia Turco ha accolto due ordini del giorno, identici nella sostanza, firmati da Sandra Fei di Alleanza nazionale e Vito Leccese del gruppo Misto, con cui il governo si impegna ?ad adoperarsi affinché l?iscrizione all?albo degli enti autorizzati a svolgere attività di adozione internazionale non preveda in ogni caso la loro valutazione economica patrimoniale? così da non tagliare fuori le organizzazioni senza fini di lucro.


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