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Affido condiviso: pdl bipartisan alla Camera

La proposta prevede alcune novita' che andranno a interessare soprattutto il diritto e il benessere del minore

di Gabriella Meroni

Affido condiviso di entrambi in genitori, doppio domicilio del bambino, mantenimento diretto del figlio da parte del genitore senza passare per l’altro coniuge e soprattutto nonni attivi, ovvero con il diritto di contattare il giudice per poter vedere il proprio nipotino anche solo un’ora al mese. Questi alcuni dei punti principali – come riporta l’agenzia Dire – della proposta di legge sull’affidamento condiviso che Carlo Costantini, deputato dell’Italia dei valori ha presentato oggi a Montecitorio e che ha raccolto in questi mesi in consenso bipartisan della Camera con oltre 40 adesioni. Accanto al primo firmatario oggi sedeva Riccardo Pedrizzi, presidente della consulta etica di Alleanza nazionale e Silvana Mura (Idv), mentre fra i firmatari anche esponenti dell’Udc come Francesco Paolo Lucchese. Ma quale lo spirito della legge? In sostanza si pensa “prima ai figli e poi a tutto il resto”. Questa stessa idea, ricorda oggi Costantini- “aveva gia’ ispirato la legge 54/06 sull’affidamento condiviso ma poi, con le prime applicazioni i tribunali non sembra essere stata veramente compresa”. La proposta di legge, in linea con le tendenze e con gli ordinamenti degli Stati europei, prevede quindi alcune novita’ che andranno ad interessare soprattutto il diritto e il benessere del minore: il domicilio del bambino sara’ stabilito presso presso entrambi i genitori (superando quindi il concetto di genitore collocatario), il percorso della mediazione familiare, diviene condizione di procedibilita’ ed e’ anticipato alla fase presidenziale; il diritto dei figli alla bigenitorialita’ diventera’ una regola: sara’ quindi impossibile escludere un genitore dall’affidamento. Il mantenimento poi diventera’ piu’ ‘simpatico’ per il coniuge pagante: invece di dare il denaro alla propria ex moglie, l’assegno andra’ direttamente a pagare le varie esigenze del figlio, in modo da rendere il genitore che mantiene piu’ partecipe della vita del figlio. Per i nonni poi, ci sara’ la possibilita’ di rivolgersi al tribunale, “per disciplinare la loro possibilita’ di contatto con i nipoti- spiega Costantini- al momento, infatti, vedere o non vedere i bambini e’ a discrezione dei piccoli e non dei nonni”. Presenti alla conferenza stampa anche Marino Maglietta, presidente dell’associazione ‘Crescere insieme’, che ha ricordato come nel primo anno di vita della legge sull’affido condiviso l’applicazione sia stata “a macchia di leopardo, e molto spesso ‘concessa’ ponendo prerequisiti non previsti dalla normativa”. Federica Arzini, consigliere regionale dell’Aimef (Associazione mediatori familiari) ha sottolineato invece il fatto che la mediazione sia di fatto inapplicata e praticamente sconosciuta: “Non deve essere un obbligo per le coppie- ha spiegato Arzini- ma e’ necessario che sia conosciuta perche’ fare un ‘progetto di separazione’ riduce la conflittualita’ e permette una migliore applicazione della legge”. Per Silvana Mura, invece, la peculiarita’ nella legge e’ proprio nella tutela dei figli “contro l’arroganza dei genitori”, e nella possibilita’ di responsabilizzare i padri, “che a volte utilizzano l’affido esclusivo alla madre per trascurare i figli. Certo- ha sottolineato la deputata Idv- non si potranno cambiare le cose dall’oggi al domani, ma nel tempo potra’ aiutare i bambini ad avere una vita piu’ equilibrata”. Attenzione pero’, ha avvertito in conclusione Pedrizzi: “stiamo molto attenti, non accada che per migliorare la legge peggioriamo un testo gia’ buono”.


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