Non profit

In Rai niente bimbi né sociale

Una lettera sul "degrado" della Rai

di Riccardo Bonacina

Ci sono piccole cose, di norma ritenute marginali, che invece sono importanti per definire il livello di civiltà di un paese. Parlando della Rai si è soliti riferirsi, giustamente, alle vicende legate a Biagi o Santoro, ma c?è una piccola e recente ?svolt?” che credo non debba passare sotto silenzio: per la prima volta da molti anni i tradizionali appuntamenti per i bambini del sabato e della domenica mattina sono state soppressi e sostituiti da un magazine di medicina e sport. Conseguenza di tutto ciò: i bambini si sintonizzano su Italia Uno, vedono cartoni animati nemmeno brutti, ma continuamente interrotti da autentiche valanghe di pubblicità di prodotti per ?piccoli consumatori?: giocattoli, snack,ecc?èabbastanza difficile non sospettare che si tratti di una scelta non casuale da parte del sistema televisivo, dal momento che le trasmissioni Rai rivolte ai bambini avevano un contenuto pubblicitario molto limitato. La migliore di queste, ?L?albero azzurro?, ne è sempre stata completamente priva, col risultato che attualmente le repliche di tale programma vengono trasmesse nei giorni feriali alle 8,45, quando i bambini sono a scuola: circostanza talmente assurda da aggravare i sospetti. Ci sono senz?altro problemi più gravi, o semplicemente più clamorosi, ma è giusto chiedere che i nostri figli non vengano visti solo come ?piccoli consumatori? e che gli intenti educativi dei genitori possano trovare una sponda almeno nel servizio pubblico, che continuiamo a pagare, o in ciò che ne resta. Daniele Zuccarini, San Giovanni in Persiceto (BO) Caro Daniele, le ?piccole? cose che denunci sono sostanziali quanto i casi Santoro e Biagi. La non attenzione ai bambini nel palinsesto tv è segno dell?enorme degrado di una tv che non svolge più nessuna funzione publica e che pure dobbiamo pagare! Un altro sintomo è la sparizione dai palinsesti tv e radio della Rai di rubriche sociali e di servizio. L?ultimo caso è quello di ?Tg1 storie?, lo spazio di approfondimento sui temi sociali di tre minuti a cui era stata riservata l?ultima parte dell?edizione delle 13.30 di ogni giovedì, realizzato in collaborazione con il Segretariato Rai e RaiNet. Giovanna Rossiello una dei due curatori della rubrica ? l?altro era Piero Damosso ? che fa parte della Sede di confronto permanente tra Rai, Consiglio nazionale Utenti e associazioni del Terzo settore, Volontariato e Consumatori, ci ha scritto: «Nei mass media si sente il bisogno di un nuovo approccio all?informazione. Si parla di pluralismi, ma di fatto la volontà di rappresentarli si scontra con il diffuso pregiudizio che le informazioni provenienti dal non profit non facciano notizia. Abbiamo avuto la prova che non è così, ma a chi importa?»


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