Cultura
Crescono gli agriturismi in Italia
Al 31 dicembre 2005 le strutture di questo tipo facevano regitrare un +9,3% rispetto all'anno precedente
L’agriturismo in crescita. Al 31 dicembre 2005 le aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo ammontano a 15.327, con un incremento di 1.310 unita’ (+9,3%) rispetto all’anno precedente, riporta l’AdnKronos. I dati sono stati diffusi stamane dell’Istat. In particolare, le autorizzazioni all’alloggio, ristorazione e altre attivita’ (equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi, sport, varie) risultano in crescita, rispettivamente di 1.018 (+8,8%), 368 (+5,4%) e 515 unita’ (+6,3%); viceversa, le autorizzazioni alla degustazione calano di 195 unita’ (-7,1%). Oltre la meta’ delle aziende e’ ubicata in collina (50,6%) e piu’ di un terzo in montagna (35,8%); appena il 13,6% e’ situato in pianura. Il 45,7% del totale degli agriturismi si concentra nel Nord del Paese, il 35,0% nel Centro e il restante 19,3% nel Mezzogiorno. In particolare, nelle regioni centrali risulta localizzato il 40,9% delle aziende con alloggio, il 22,1% di quelle con ristorazione, il 55,9% degli agriturismi con degustazione e il 42,6% di quelli con altre attivita’. Complessivamente, si conferma una presenza di agriturismi capillarmente diffusa e storicamente radicata in Toscana e Alto Adige, ove sono localizzate, rispettivamente, 3.527 e 2.639 aziende. L’attivita’ agrituristica presenta dimensioni significative anche in Veneto, Umbria, Lombardia, Piemonte, Campania, Emilia-Romagna e Sardegna.
Il 65,9% delle aziende (10.093 unita’) viene gestito da uomini e il restante 34,1% (5.234 unita’) da donne; rispetto all’anno precedente l’incidenza delle conduttrici rileva un incremento dello 0,4%. La presenza femminile risulta piu’ concentrata in Toscana, ove le donne gestiscono ben 1.406 agriturismi, pari al 26,9% di quelli complessivamente diretti dalle conduttrici in Italia. Nel corso del 2005, le nuove aziende autorizzate risultano 1.700, mentre 390 unita’ hanno cessato l’attivita’ agrituristica. Tra il 1998 e il 2005 le aziende agrituristiche in complesso crescono da 9.718 a 15.327 unita’ (+57,7%), gli alloggi passano da 8.034 a 12.593 unita’ (+56,7%), i ristori da 4.724 a 7.201 (+52,4%), mentre le aziende con degustazione e altre attivita’ agrituristiche aumentano con un ritmo ancora piu’ sostenuto conseguendo incrementi pari, rispettivamente, a +127,6% e +114,2%. Fra le altre attivita’, l’escursionismo e l’equitazione aumentano rispettivamente del 57,5% e del 16,7%. L’analisi dei dati evidenzia il forte incremento di un settore che, pur restando di nicchia, cresce molto sia a livello complessivo sia nelle singole tipologie. L’alloggio e la ristorazione si confermano come le principali attivita’ agrituristiche, spesso arricchite dalla degustazione e dalle altre attivita’. L’agriturismo costituisce una realta’ tipicamente italiana in quanto parte integrante delle attivita’ agricole; tale caratteristica lo differenzia dal turismo rurale, diffuso negli altri Paesi europei, che non ha un collegamento diretto con l’attivita’ agricola. Lo stretto legame fra l’attivita’ agrituristica e la gestione complessiva dell’azienda agricola qualificano il settore come una risorsa fondamentale della realta’ agricola, rurale e turistica del Paese.
Rispetto all’anno precedente, nel corso del 2005 le aziende agrituristiche aumentano in misura diversa nelle varie ripartizioni territoriali. Nelle regioni settentrionali, la crescita (+586 unita’, pari a +9,1%) assume carattere generalizzato con andamenti particolarmente consistenti in Piemonte (+146 unita’, pari a +22,8%), Veneto (+127 unita’, pari a +14,4%) e Trentino Alto-Adige (+96 unita’, pari a +3,5%). Nelle regioni centrali si riscontra un aumento complessivo di 636 unita’ (+13,4%). In particolare, gli incrementi maggiori riguardano la Toscana (+327 unita’, pari a +10,2%) e l’Umbria (+234 unita’, pari a +35,7%); aumenti piu’ contenuti si registrano nelle Marche (+43 unita’, pari a +8,9%) e nel Lazio (+32 unita’, pari a +8,2%). Nel Mezzogiorno gli agriturismi salgono da 2.881 a 2.969 (+88 unita’, pari a +3,1%). Nel Sud gli incrementi maggiori sono localizzati in Campania (+77 unita’, pari a +12,2%) e Calabria (+14 unita’, pari a +4,7%); gli unici cali riguardano l’Abruzzo e la Basilicata (rispettivamente -67 e -10 unita’). Nelle Isole, le aziende sarde e siciliane aumentano rispettivamente di 40 (+7,0%) e 26 unita’ (+8,2%). Anche se il ritmo di crescita risulta differenziato sul piano territoriale, la presenza degli agriturismi nelle regioni centro-meridionali si conferma al 54,3% del totale nazionale, come nel precedente biennio 2003-2004, a fronte del 45,7% di quelle settentrionali. L’analisi dei dati per zona altimetrica denota la netta prevalenza delle aziende montane e collinari rispetto a quelle localizzate nelle aree pianeggianti. Oltre la meta’ degli agriturismi e’ ubicata in collina (50,6%) e piu’ di un terzo in montagna (35,8%); il restante 13,6% si trova in pianura. I dati evidenziano quindi la peculiarita’ dell’agriturismo nelle aree montane e collinari, ove esso contribuisce al mantenimento e allo sviluppo sia della presenza umana sia dell’attivita’ agricola in zone spesso svantaggiate.
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