Politica

Volontariato: Ferrero, per noi è religione civile

l volontariato secondo Ferrero "e' un elemento gratuito e produce solidarieta' e partecipazione".

di Redazione

Una “religione civile” da incentivare con maggiori risorse, “gratuita e necessaria allo stesso tempo”. Cosi’ il ministro per la Solidarieta’ sociale Paolo Ferrero definisce il variegato mondo del volontariato aprendo a Napoli la quinta conferenza nazionale sul volontariato. Una conferenza molto partecipata, cui, nella sola prima giornata si sono accreditate 1.600 persone, tanto da provocare le ‘lamentele’, durante il discorso del ministro da parte di una volontaria che ha invitato “per la prossima volta, a scegliere una sede piu’ grande”. Secondo Ferrero che ha ribadito come intenzione della conferenza non sia quello di arrivare ad una modifica legislativa ma sia quello di aprire un confronto “oggi dobbiamo riprendere le fila del discorso, vedere quale e’ il ruolo del volontariato in questa societa’. Secondo Ferrero “non e’ possibile discutere della societa’ italiana se no si discute di volontariato e non si puo’ parlare di volontariato senza parlare della societa’ italiana”. Una societa’, ha sottolineato il ministro, sempre piu’ complessa in cui la costruzione di legami sociali e’ un processo lungo da costruire insieme. Lo stato sociale, ha denunciato Ferrero, si trova in una situazione in cui “siamo tornati indietro”, le differenze esistenti nelle varie zone del nostro Paese per quanto riguarda i servizi sociali “sono aumentati tanto che -ha ricordato- ci troviamo di fronte a regioni del Sud dove si spendono 20 euro a testa e regioni del Nord in cui se ne spendono 400”. Non solo, secondo Ferrero “per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale i genitori guardano ai figli pensando che staranno peggio”. In questa situazione il volontariato va visto come “tessitore di relazioni sociali”. Il volontariato, ha aggiunto Ferrero, “e’ un fenomeno della societa’ per ricostruire legami all’interno della societa’. Il volontariato -avverte il ministro- non e’ pero’ una danza immobile, una sorta di medicina sociale, se non risolve i problemi ma mette panni caldi, e’ un costruttore di senso e di fiducia del futuro”. Una gratuita’ necessaria in cui i due termini non sono in contraddizione “non tutte le cose che si pagano sono utili e non tutte le cose utili si debbono pagare”. In questi anni, ha aggiunto ancora Ferrero “abbiamo assistito a una “crescita della crisi sociale e ad uno stiracchiamento del volontariato e del terzo settore. Il numero delle cooperative sociali obbligate a lavorare sottocosto e ad essere pagate ad un anno e’ troppo alto cosi’ come il numero delle associazioni di volontariato che non si capisce se hanno avuto lavoratori mal pagati o volontari retribuiti”. Il volontariato secondo Ferrero “e’ un elemento gratuito e produce solidarieta’ e partecipazione”.


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