Politica

Napolitano: “il volontariato non fa per gli altri, fa con gli altri”

Si è aperta a Napoli, la V Conferenza nazionale del volontariato. In videoconferenza il messaggio del Presidente della Repubblica

di Maurizio Regosa

Si è aperta a Napoli, con una presenza di associazioni e volontari che ha superato le previsioni (leggi: molta gente in piedi, sale laterali con tv a circuito chiuso egualmente fitte), la V Conferenza nazionale del volontariato. Dopo i saluti delle autorità locali, fra cui il governatore Bassolino e il sindaco Rosa Russo Jervolino (che “inventò” la prima conferenza del volontariato), il Presidente della Repubblica, Giorgio napolitano, ha rivolto in videoconferenza un messaggio di augurio. Il volontariato – ha detto il Presidente – contribuisce a costruire una società più giusta e aperta. E’ ascolto e dialogo, è relazione essenziale per la società. Da questo punto di vista è importante che si stia verificando una ripresa dell’impegno giovanile nel volontariato, che deve continuare a essere un dono di tempo e capacità: “il volontario non fa per gli altri, fa con gli altri” e contribuisce a “rafforzare la coesione sociale, ad alimentare la cittadinanza attiva e la partecipazione al bene comune”. I lavori sono quindi entrati nel vivo con la relazione introduttiva del ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, le cui prime parole sono state interrotte da una signora: “Signor ministro, la prossima volta fate in modo che il volontariato stia seduto”. “Fra tre anni, alla prossima conferenza, speriamo di essere fra gli organizzatori” – ha prontamente riposto Ferrero. Dopo aver reso omaggio a “Rosetta” Jervolino (“la prima conferenza l’ha inventata lei”), Ferrero ha puntualizzato le sue aspettative: “siamo qui a riprendere il filo di un discorso. Mi aspetto che il ragionamento sia sul ruolo del volontariato all’interno della società”. Di una società, ha proseguito, che è andata sempre più complicandosi, nella quale i legami anche familiari si sono sfilacciati, nella quale sempre più occorre progettare la coesione sociale. Il volontariato è appunto una “gratuità necessaria”, chiamata a costruire relazioni sociali. “Potremmo considerarla una religione civile: la civiltà di un Paese sta nella capacità di allargare il volontariato, di farlo crescere, affrontando laicamente le questioni aperte”


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