Cultura

Riforma biologico: ecco cosa prevede

Distretti, controlli e promozione i punti qualificanti

di Gabriella Meroni

“I distretti territoriali, gli accordi di filiera, i nuovi sistemi per la certificazione e soprattutto per i controlli che assumono un notevole impulso sia dal punto di vista del rigore che dal punto di vista della trasparenza”. Questi alcuni dei punti qualificanti del disegno di legge sul biologico – riporta la Dire – approvato oggi in Consiglio dei ministri, come li ha illustrati dal ministro per le Politiche agricole Paolo De Castro in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Una grande attenzione ai controlli, quindi, perche’ “nel settore dell’agricoltura biologica e dell’agroalimentare” si “richiede di tranquillizzare il consumatore”, spiega il ministro, “e cio’ riguarda anche l’etichettatura e la promozione dei prodotti dell’agricoltura biologica”. Il provvedimento introduce i distretti produttivi per l’agricoltura biologica. “Gia’ nella legge di orientamento e’ stato introdotto questo sistema di concertazione a livello locale tra parti sociali, territorio e produttori- spiega il titolare delle Politiche agricole- che vorremmo estendere, oltre ai distretti agroalimentari di qualita’ che fanno gia’ parte della nostra normativa, in maniera particolare nelle aree dove l’agricoltura biologica ha una sua naturale vocazione o concentrazione”.

Illustrando il disegno di legge, nella parte che riguarda i distretti produttivi per il biologico, De Castro spiega anche di riferirsi “in particolare alle aree del Mezzogiorno dove l’agricoltura bilogica si e’ molto sviluppata”. Il sistema al quale guarda il titolare delle Politiche agricole “e’ quello di promuovere distertti omogenei- spiega- in cui il tema della qualita’ e dei relativi controlli possano trovare una piu’ facile espansione e crescita con l’apporto non solo dell’impegno delle imprese ma anche con quello delle istituzioni e degli enti locali”.


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