Voglio essere padrona della mia vita

Parlare della paura del dopo carcere è un modo di richiamarsi ad essere vigili e attenti ai rischi della vita libera. Per i tossicodipendenti questa paura forse è ancora più forte, perché chi è stato in galera per la droga sa che quando uscirà sarà assalito dagli stessi problemi di sempre. Questa ansia la racconta bene Roberta, in una testimonianza che arriva da Ragazze fuori, rivista dell?Istituto a custodia attenuata femminile di Empoli: «Mi manca poco per uscire ed ho paura. Paura delle difficoltà con le quali mi dovrò scontrare fuori da questo luogo protetto, proiettata in un mondo che non riconosco e che forse non mi appartiene più. Però sono determinata perché voglio riappropriarmi del mio tempo, della mia vita. Dopo sei anni, pur non drogandomi più, ancora non mi sono liberata dalla droga: un tossicodipendente non si può mai dire definitivamente guarito. Credo che riuscirò a resistere alle inevitabili sensazioni che mi si presenteranno fuori di qui, mi basterà sentire le profonde cicatrici che il mio vissuto ha impresso dentro di me per ricordarmi dello spreco che ho fatto della mia vita, del mio tempo. Sarà questo pensiero a darmi la forza di ricominciare a vivere essendo padrona della mia vita, usando il mio tempo in modo che assuma un nuovo significato».

Qui civitavecchia
I detenuti di Civitavecchia si occuperanno di informatizzare le 20mila schede e più da cui è composto l?archivio dell?Albo dell?autotrasporto della Provincia di Roma, che riguardano rilasci e rinnovi di permessi e licenze per il trasporto sia in conto proprio che in conto terzi. È questo il contenuto di un protocollo d?intesa, siglato alla fine di marzo tra l?assessore alla Mobilità e ai trasporti della Provincia di Roma, Michele Civita; il Garante dei detenuti della Regione Lazio, Angiolo Marroni,; il direttore del carcere di Civitavecchia e il presidente del consorzio Lavoro & Libertà.