Cultura

Lombardia: piccole imprese socialmente responsabili

Tre Pmi su quattro adotta politiche socialmente responsabili nei confronti del proprio personale: lo rivela una ricerca Altis-Operandi

di Gabriella Meroni

Il 72,5% delle piccole e medie imprese della Lombardia adotta politiche socialmente responsabili nei confronti del proprio personale. Tra le iniziative piu’ diffuse vi e’ il ricorso all’orario flessibile (56,6%) e la possibilita’ di richiedere l’aspettativa (41,7%). E’ quanto emerge dalla ricerca ”La responsabilita’ sociale delle imprese distrettuali lombarde”, presentata oggi all’Universita’ Cattolica di Milano e curata dall’Altis, Alta Impresa Scuola e societa’, e Operandi. Secondo lo studio, il 53,5% delle imprese (446 su 834 del campione) ricorre a personale extracomunitario e molte si dichiarano impegnate a facilitarne l’integrazione nella comunita’ locale. Per quanto riguarda le attivita’ a favore della comunita’ quelle piu’ diffuse sono le donazioni (44,5%) e le sponsorship di eventi sportivi e culturali (37,2%). Il 22,8% del campione, poi, dichiara di mettere in pratica iniziative di marketing e comunicazione legate alla responsabilita’ sociale. Quanto ai rapporti con i fornitori e al controllo etico nella filiera produttiva, il 30,6% del campione richiede qualche forma di attestazione della correttezza sociale o ambientale dei processi produttivi svolti dai loro fornitori. Infine, il 72% manifesta una forte attenzione nei confronti delle tematiche ambientali. Tra i programmi maggiormente utilizzati vi e’ la riciclabilita’ degli imballi dei prodotti venduti (43,2%), trattamento e smaltimento dei rifiuti (33,9%) e riduzione del rumore (28,2%). ”Questa ricerca sulla diffusione delle pratiche di responsabilita’ sociale adottate dalle piccole e medie imprese distrettuali – osserva Mario Molteni, direttore Altis – mette in luce due elementi: uno positivo e l’altro problematico. Il primo e’ dato dal fatto che le pmi distrettuali, rispetto alla media, mostrano una piu’ spiccata attenzione ai temi della responsabilita’ sociale d’impresa dovuta al forte legame con il territorio. In questo caso a beneficiarne sono soprattutto gli stakeholder interni al distretto, vale a dire i dipendenti e la comunita’ locale”. L’aspetto problematico, spiega il professore, ”va invece individuato nella forte richiesta di aiuto per la realizzazione di pratiche sociali, perlopiu’ inevasa dagli enti distrettuali. Un aiuto che, in futuro, le imprese si attendono provenga piu’ dalle associazioni di categoria e dalle camere di commercio che non dagli enti pubblici preposti al governo dei distretti”. Secondo Francesco Valli, presidente di Operandi Fondazione British American Tabacco Italia Onlus, ”la vera sfida delle pmi sta nella condivisione di valori, competenze e infrastrutture che consentono loro di raggiungere performance di livello superiore, proprio in virtu’ della forza che deriva dall’appartenenza al distretto industriale di riferimento”.


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