Cultura

Volontariato: il contributo del Forum, della Consulta e di ConVol

Alla vigilia della Conferenza Nazionale del Volontariato che si aprirà domani a Napoli il contributo del Forum del Terzo settore e della Consulta del Volontariato

di Redazione

DOCUMENTO DI SINTESI
Vengono qui riprese tutte le questioni aperte e rilevanti per il volontariato italiano.
1.Deve essere recuperato pienamente il ruolo di soggetto politico del Volontariato, quale movimento autonomo dalle istituzioni e dai partiti che promuove e tutela i diritti dei cittadini. Il Volontariato vuole essere a tutti i livelli partecipe delle scelte di politica sociale, nella realizzazione del nuovo welfare, di un progetto di sviluppo equilibrato e giusto nel paese. Deve essere riconosciuto dalle istituzioni interlocutore primario.
Occorre colmare il vuoto pericoloso prodottosi negli ultimi anni fra Volontariato e istituzioni.
Decisiva, a questo scopo, è la ricostituzione e rivitalizzazione delle sedi di consultazione e partecipazione:
a)Osservatorio Nazionale del Volontariato. Occorre uscire dal ruolo marginale in cui è attualmente costretto. Il suo carattere consultivo e di indirizzo deve essere sviluppato; la sua composizione rivista per assicurare la presenza ed il contributo dei molteplici volontariati.
b)Le sedi consultive e concertative nella sanità, nella protezione civile, nell?amministrazione della giustizia (e quante altre necessarie), debbono essere ricostituite o istituite e rese funzionali.
c)Anche a livello regionale, considerando le nuove competenze acquisite dalle Regioni e dagli enti locali con la riforma del titolo V della Costituzione il rapporto Istituzioni-Volontariato dovrà passare per sedi permanenti, organizzate, consentendo al volontariato di esprimere le proprie posizioni e di recare il proprio contributo nella definizione di leggi, programmi, progetti.
2.Al Governo ed al Parlamento il volontariato italiano chiede una politica di sviluppo che promuova l?uguaglianza fra i cittadini e la giustizia sociale. La soddisfazione dei bisogni sociali, previdenziali ed assistenziali dei cittadini, non è un peso ma un diritto costituzionale ed una risorsa formidabile per un nuovo sviluppo. Un welfare mix improntato alla istituzione dei livelli essenziali previsti dall?art. 117 della Costituzione è una base fondamentale di tale sviluppo.
In questo quadro occorrono interventi e provvedimenti rivolti:
d)A ricomporre il quadro legislativo, programmatorio e finanziario per l?attuazione della Legge 328/00. L?aumento del Fondo Sociale Nazionale operato nella finanziaria per il 2007 è un primo passo positivo ma non sufficiente. E? necessario delineare un percorso preciso e completo che pur con gradualità, assicuri la piena attuazione della Legge.
e)A sviluppare una politica ambientale basata sulla previsione e prevenzione di difesa e valorizzazione del territorio.
f)A sostenere una politica di recupero dei beni comuni, di sviluppo della cultura e della scienza.
Su queste e su altre questioni analoghe il volontariato italiano assicura il proprio impegno e contributo.
3.Nel perseguire questi obiettivi il volontariato italiano agisce come parte integrante del terzo settore e delle sue forme di organizzazione. Ne è la componente primaria recando in esso i valori della gratuità, del dono ad altri, della democrazia che costituiscono la solidarietà. Il volontariato non perde i suoi caratteri distintivi ma reca un contributo insostituibile ad un progetto comune di tutti i soggetti del terzo settore e trae inoltre da ciò maggior forza per la realizzazione dei suoi obiettivi.
4.Per assolvere al suo ruolo di ?soggetto politico? il volontariato ha bisogno di essere organizzato. L?organizzazione in associazione a tutti i livelli consente di assolvere la rappresentanza dei bisogni, la formulazione di piattaforme, lo sviluppo di un?iniziativa di movimento in difesa dei diritti dei cittadini.
Un passo in avanti decisivo è l?acquisizione da parte delle associazioni di volontariato, in stretto rapporto con gli altri soggetti del terzo settore e con gli enti locali, della capacità di sviluppare la progettazione sociale, di creare e sperimentare modelli di sviluppo e di organizzazione dei servizi nel paese.
Il progetto di infrastrutturazione sociale nel sud promosso dal volontariato, dal Forum del Terzo Settore e dalle Fondazioni di origine bancaria, impegnando considerevoli risorse destinate alle associazioni di volontariato, è una scelta strategica importante ed un?opportunità di sviluppo del volontariato e della società civile, del loro peso nel paese.
Su questo terreno potremo avere sviluppi positivi se sarà sostenuta la crescita di una ?classe? dirigente del volontariato in Italia capace di comprendere le nuove realtà e di intervenire in esse. Decisiva in questo senso è la formazione dei dirigenti delle associazioni che si deve aggiungere alla formazione in atto per gli operatori del volontariato.
In questo è fondamentale il supporto dei Centri Servizio Volontariato (CSV) di cui all?art. 15 della Legge 266/91. I CSV ormai presenti in tutta Italia per l?iniziativa costante delle organizzazioni di volontariato costituiscono un?esperienza ed una realtà positiva.
Da alcuni settori viene la richiesta di una verifica del loro operato ed una preoccupazione che le risorse che essi gestiscono siano troppe e non sempre ben impiegate.
Il movimento del volontariato ed il coordinamento dei CSV stanno da questo punto di vista verificando con rigore la gestione dei fondi e ricercando ogni forma di razionalità e trasparenza anche migliorando i rapporti con i CO.GE.
Prospettarne la riduzione di ruolo o di risorse da gestire è contrario alle esigenze del mondo del volontariato. Anzi proprio le esigenze relative alla formazione dei dirigenti ed alla progettazione sociale costituiscono un nuovo impegno di supporto da parte dei CSV e l?esistenza di risorse adeguate.

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