Non profit

Così molteplici, così diverse. Le associazioni in movimento

E' una semplificazione. Ma aiuta a capire le direzioni verso le quali sta muovendosi questo grande mondo. Da una parte chi mette al primo posto la...

di Gabriella Meroni

Come ogni rappresentazione giornalistica anche quella che presentiamo in questa pagina è parziale. Impossibile schematizzare la complessità di un mondo come quello sfaccettato del volontariato. Però, pur nella semplificazione, lo schema che vi proponiamo può servire ad illustrare la geografia del volontariato intorno ai due assi che abbiamo scelto, quello della gratuità, come valore primo e irrinunciabile dell?essere volontari, e quello della modernizzazione, come terreno su cui la gratuità è messa alla prova nel tentativo di rispondere, con efficacia ed efficienza, ai bisogni sempre nuovi della società.

I profeti della gratuità
Tra tutti citiamo Giovanni Nervo, presidente onorario della Fondazione Zancan, fondatore della Caritas Italiana e vero e proprio patriarca del volontariato italiano, cui non smette di ricordare il valore della testimonianza civile dell?azione gratuita (vedi intervista su Vita n. 10/07). Con lui vanno citati due laici che tanta parte hanno avuto nella storia recente del volontariato, Luigi Bulleri e Piergiorgo Licheri. Anche la presidente del Movi (Movimento di volontariato italiano, circa 400 gruppi aderenti), Grazia Maria Dente, proprio alla vigilia della Conferenza di Napoli si è voluta richiamare al valore della gratuità ?senza se e senza ma? in una lettera aperta in cui si è scagliata contro le organizzazioni che «hanno rinunciato a difendere i diritti dei più deboli o a denunciare abusi e ingiustizie al solo scopo di tutelare una convenzione o un contributo pubblico». Assegniamo a questo gruppo anche Alex Zanotelli che, a dispetto dell?anagrafe, ha avuto la grande intuizione di allargare l?azione volontaria anche agli stili di vita(è lui il punto riferimento della galassia di Lilliput).

Militanti – Escatologici
Se escatologico, come recitano i dizionari, è cosa relativa al senso stesso dell?essere uomo e del suo stare nel mondo, c?è una vera e propria galleria di personaggi per cui l?essere volontario è una modalità di essere uomo e dello stare al mondo. Basti pensare a Luigi Ciotti, Pierino Gelmini, Antonio Mazzi, e anche ad Ernesto Olivero (unico non sacerdote del gruppo). Personaggi che con la forza del loro carisma hanno saputo portare all?azione centinaia di persone.

Le fucine del volontariato
Il volontariato ha anche le sue agenzie educative, le sue scuole. Si pensi in particolare alla grande esperienza dell?Agesci (180mila giovani coinvolti nell?esperienza educativa), o, sia pure in scala minore, ad Arci ragazzi (15mila partecipanti). Ma quasi tutti i movimenti cattolici, che hanno avuto una grande crescita nei decenni passati, hanno dato corpo a grandi esperienze di volontariato. L?esperienza più nota è quella del Meeting di Rimini, che si regge sul lavoro di circa 60mila volontari ogni anno.

I più grandi nella galassia dei piccoli
Come abbiamo spesso scritto, il volontariato è fatto di migliaia e migliaia di piccole organizzazioni diffuse sin dentro le pieghe del territorio e della società italiana. Tra le esperienze più grandi e strutturate delle piccole organizzazioni ricordiamo Arché (3 sedi in Italia e circa 200 volontari), Comunità Emmanuel (con i suoi 30 gruppi e comunità), Abio (Associazione bambini in ospedale con 53 gruppi), e l?Associazione volontariato penitenziario (con 22 gruppi)

Istituzionali
Il volontariato è ricco anche di momenti e di presenze istituzionali. Si pensi ai Centri di servizio per il volontariato (Marco Granelli, presidente nazionale Csv.net, componente dell?Osservatorio nazionale per il volontariato), o alla rappresentanza nel Cnel (Emanuele Alecci), o ancora all?Osservatorio nazionale per il volontariato istituito presso il ministero della Solidarietà sociale (Giancarlo Cursi, segretario Convol, componente dell?Osservatorio nazionale per il volontariato).

I giganti
Il volontariato ha i suoi giganti e le sue tradizioni secolari. Ad esempio le Misericordie, nate nel 1244 a Firenze, che oggi contano 680mila volontari (più i 300mila dei gruppi donatori Fratres, una costola delle Misericordie). Ma ci sono anche l?Anpas (Associazione nazionale delle pubbliche assistenze, anche lei ultracentenaria essendo nata nel 1904) con i suoi 800mila volontari, o l?Avis, che conta un milione di donatori di sangue.

Modernizzatori
Le esperienze più moderne sono indubbiamente quelle che sanno coniugare gratuità e professionalità, senza dilatare la zona grigia in cui nessuno è davvero volontario e nessuno davvero lavoratore, ma dando vita a vere e proprie équipe in cui volontari e professionisti lavorano insieme ciascuno per il proprio ruolo. Ovviamente in queste esperienze diventa decisiva la formazione dei volontari. Citiamo tra gli altri i casi emblematici di Vidas e di Ant, all?avanguardia nell?assistenza domiciliare. O ad un?esperienza nata pochi anni fa come L?Amico Charly che a Milano ha saputo dare risposte serie ad un bisogno nuovo come quello del disagio adolescenziale e della dispersione scolastica.

Internazionali
Le ong ovviamente, per la delicatezza dei compiti che svolgono, si appoggiano quasi esclusivamente su personale ricco di motivazione ma pagato. Ma attorno a questo nucleo si sviluppa la ricchissima esperienza del volontariato internazionale che coinvolge ogni anno quasi 4mila persone (ricordiamo i coordinamenti di ong come Focsiv, Cocis e Cini: migliaia di giovani ogni estate con l?esperienza dei ?campi di lavoro?).

Volontariato ambientale
Il volontariato ambientalista ha avuto un grande boom negli anni 90 e oggi può contare su grandi numeri come quelli di Legambiente con i suoi oltre 100mila associati e WWF Italia con 300mila associati. È un volontariato molto motivato culturalmente. E dalla sua ha una grande forza: quella di sapere coinvolgere, per i temi che tocca, le scuole.

Gli schierati
Tra le associazioni c?è anche chi non considera disdicevole dichiarare la propria appartenenza politica o d?area. Si pensi all?Auser (grande associazione per la promozione della cittadinanza attiva e solidale tra gli anziani: oltre 200mila associati) che non ha avuto timore a firmare come associazione la mozione congressuale di Piero Fassino. O il Modavi (Movimento delle associazioni di volontariato italiano, 200 gruppi associati), nato nel 1996 con lo scopo di aggregare tutti i gruppi di volontariato di centrodestra.


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