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Fondi volontariato. spunti per riflettere e per cambiare

In occasione del seminario nazionale che si è tenuto recentemente a Bergamo, i Comitati di gestione hanno definito le principali linee di sviluppo futuro della loro azione...

di Redazione

Non solo tesorieri. Il compito istituzionale dei Comitati di gestione, che è di controllo e garanzia del sistema dei fondi speciali per il volontariato, non può essere limitato a quello di meri ?tesorieri? con doveri di verifica solo formale dei processi, ma si deve sviluppare in un controllo di legittimità sostanziale sulle iniziative poste in essere dai Centri di servizio.

La trasparenza dei Csv. I sistemi di programmazione e rendicontazione dei Csv devono essere strutturati in modo analitico, per fornire informazioni esaustive per la comprensione delle iniziative. è infatti necessario poter verificare che la programmazione dell?attività dei Csv sia basata su una corretta indagine dei bisogni del territorio, che veda coinvolte direttamente le organizzazioni di volontariato e che sia orientata a dare risposte idonee a privilegiare anche i valori fondanti dell?azione volontaria.

Rafforzare le strutture. Le strutture dei Comitati devono essere rafforzate, attraverso un miglioramento dell?assetto organizzativo e una professionalizzazione di alto profilo di tutte le ?risorse? che operano nel e per i Comitati stessi. Ciò per garantire la massima efficienza delle azioni ed assicurare un elevato livello di funzionamento dell?intero sistema, con conseguenti virtuose ricadute anche nei confronti del volontariato.

Attivatori di processi. Le esperienze a livello nazionale e locale evidenziano che vi sono i presupposti per un?evoluzione del ruolo dei Comitati di gestione, che li veda non solo garanti del sistema dei fondi speciali ma anche attivatori di processi di dialogo, coordinamento e concertazione tra i vari soggetti (Centri di servizio, fondazioni, enti locali) che, con modalità diverse, promuovono e supportano il volontariato. In tal senso i Comitati di gestione possono sviluppare un proprio ruolo di propulsione di virtuosi stimoli per un miglior funzionamento del sistema territoriale di servizi a sostegno delle organizzazioni di volontariato, anche attraverso la proposizione di linee di orientamento di carattere strategico per le attività dei Centri di servizio, e la partecipazione alle sedi istituzionali regionali di consultazione del volontariato.

Un indirizzo sui Fondi. In materia di utilizzo dei Fondi speciali della legge 266 per il finanziamento diretto dei progetti delle organizzazioni di volontariato si impone un?approfondita riflessione per sciogliere le incertezze ed eliminare disomogeneità di applicazione a livello nazionale. L?assenza di un indirizzo preciso e codificato sull?argomento rischia infatti di aprire varchi a situazioni di possibile distorsione nell?utilizzo dei fondi della legge 266. Ricondurre invece tali linee di intervento all?interno di un percorso concertato di regole e criteri di assegnazione dei fondi, consentirebbe di qualificare tali interventi in termini di pari possibilità di accesso, di trasparenza e di efficacia, con possibilità di un incisivo controllo da parte dei Comitati di gestione.

Più informazione. Deve essere migliorata la qualità dei flussi informativi che il sistema dei fondi speciali rivolge agli stakeholder, per favorire una maggiore visibilità e comprensione dei meccanismi e degli interventi realizzati all?interno del sistema stesso.


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