Mondo

Afghanistan: Barra (Cri), ci rimettono i più deboli

La Croce Rossa, non è espressione della società civile, ma appartiene al popolo italiano, perciò si distingue per imparzialità e neutralità

di Paul Ricard

?Non può che dispiacerci l?annuncio del rientro dei collaboratori di Emergency dall?Afghanistan?. Il Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, Massimo Barra, esprime ?solidarietà? ad Emergency e al suo Fondatore per la decisione di abbandonare l?Afghanistan. ?Ma così a rimetterci sarà il popolo afghano che ha bisogno di interventi umanitari che si distinguano per imparzialità e neutralità ed insieme di azioni rivolte allo sviluppo. La neutralità, il fatto cioè di non prendere parte alle controversie di ordine politico, razziale, religioso – aggiunge Barra – non è un principio astratto di chi vive fuori dal mondo ma una tutela per le vittime?.
?Per questo la CRI non può essere paragonata a nessuna ONG o espressione della società civile. Io sono il garante del rispetto di tali Principi da parte della nostra Associazione che appartiene a tutto il popolo italiano, comunque la pensi politicamente?.
La Croce Rossa Italiana è presente in Afghanistan con una serie di attività umanitarie ed interventi di sostegno socio-sanitario. Recentemente è stato aperto a Kabul un Centro per tossicodipendenti, in collaborazione con la Mezzaluna Rossa Afghana e personale sanitario afghano ha già svolto un periodo di stage in Italia, a cura della CRI, presso Villa Maraini.


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