Non profit

Io, “masterizzata” non profit, sono delusa

Seguo con passione le lezioni e i corsi offerti, ma qualcosa mi insospettisce: ho sempre pensato che nel campo del non profit regnasse la concretezza, ma qui si vola alto...

di Riccardo Bonacina

Sono una laureata in Lettere e ?masterizzata? delusa nel 2006. Nel gennaio del 2005 vengo a conoscenza del master Lavorare nel non profit organizzato dalla Facoltà di Economia e Sociologia dell?università. Il terzo settore ed il volontariato sono da sempre la mia passione, pertanto invio la domanda di ammissione e la richiesta di borsa di studio. Mi vengono accordate entrambe. Con la mia ?valigia di cartone e lo spago? da ?brava emigrante? siciliana mi reco all?università, carica di peso, sogni e speranze. La mia valigia contiene anche le prospettive che avevo ricevuto venendo a conoscenza del master, dal sito del master (edizione 2004/2005): «?Il 70% dei diplomati nella prima edizione del master ha continuato a lavorare nell?organizzazione dove ha svolto lo stage o in un?altra organizzazione non profit». Sempre da una pagina del sito del master: «In questa pagina saranno presto inseriti i curricula degli studenti del master». Ci sarà stata una dimenticanza, non sono mai stati inseriti? Seguo con passione le lezioni e i corsi offerti, ma qualcosa mi insospettisce: ho sempre pensato che nel campo del non profit regnasse la concretezza, ma qui si vola alto, si parla dei ?massimi sistemi? ma la ?pratica? dov?è? Al momento della scelta dello stage, poi, si palesa il completo disinteresse nei nostri confronti lasciandoci del tutto soli con la nostra stramaledetta casella di posta elettronica, in attesa di risposte che non arrivavano mai! Svolgo lo stage a Roma, presso gli Sportelli per la prevenzione dell?usura del Comune. Esperienza estremamente gratificante dal punto di vista personale ma? appunto, ma il lavoro dov?è? Oggi, ad un anno dal termine dello stage, mi dico: «Vuoi vedere che faccio parte del 30% di ?sfigati? che non trova lavoro grazie al mitico master?». Assalita da questo atroce dubbio, mi metto all?opera per contattare i miei ex colleghi, per vedere se loro fanno parte del 70% di ?eletti? ma, sorpresa, gran parte di loro è ancora disoccupato! Nessuno mi aveva promesso un lavoro, ma che si sarebbe creata una ?rete di relazioni? costante sì! Invece niente, assolutamente niente! Nessuna proposta, nessuna chiamata dai nostri ?tutor? del master per sapere che fine avessimo fatto? A questo punto sorge un dubbio ancora più atroce del primo: non saremo stati considerati forse soltanto come numeri con cui farsi belli agli occhi della Regione e per ottenerne i cospicui finanziamenti? Chi ci attrae con la prospettiva del ?master risolutivo? è qualificato per organizzarlo e gestirlo? Sono stata sfortunata nella scelta, o in Italia è funziona così?

Lettera firmata

Sono certo che l?autrice di questa lettera troverà il suo percorso professionale nel non profit. La sua lettera, però, valga come ammonimento. Il mercato dei master, oggi, ed anche dei master sul non profit, è, appunto, un mercato e non sempre di qualità. Perciò il mercato dei master non profit privilegia la pubblicità, con messaggi ingannatori, più dell?informazione. Ragazzi, usate di più le pagine di Vita.


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