Welfare

Vino: poco ma buono. Come il Chiaretto

L’argomento alcol torna attuale, dopo il rapporto pubblicato sulla rivista scientifica Lancet che mette l’alcol tra le prime cinque droghe che creano dipendenza...

di Paolo Massobrio

L?argomento alcol torna attuale, dopo il rapporto pubblicato sulla rivista scientifica Lancet che mette l?alcol tra le prime cinque droghe che creano dipendenza. Ora, la reazione in Italia è stata curiosamente di due tipi. La prima del ministro Ferrero, che a leggere i giornali pare abbia ribadito che dunque è arrivata l?ora di mettere tutte le droghe sullo stesso piano. Immagino quindi libere. La seconda è del più famoso produttore di vino italiano nel mondo, Angelo Gaja, re del Barbaresco, che ha lanciato una provocazione ai suoi colleghi: perché insistere sull?aumento di consumo di vino quando i 50 litri pro capite in Italia sono già tanti, e perché non mettere all?uscita delle fiere del vino, che in Italia ormai sono tante, un centro di rilevazione volontario del tasso alcolico? Sarebbe un deterrente prima di mettersi in viaggio, anche perché ci sono ancora produttori di vino idioti che alle suddette fiere dicono alla gente di non sputare il vino dopo l?assaggio perché il loro prodotto è buono. Ora, tra le due proposte, quella di Angelo Gaja sembra tutto sommato la meno stravagante, anche se lo si può accusare di fare un discorso solo verso il vino elitario, avendo dalla sua partite di bottiglie che vengono vendute a 200 euro l?una (e qui la moderazione si impone, eccome). In realtà la strada giusta l?ha proposta la Comunità di San Patrignano, produttrice di ottimi vini, che però ha voluto mettere nell?etichetta l?avvertimento che quel vino va assaggiato con moderazione. E questo è un modo per costruire, senza steccati. A questo punto dedico a chi vuole pensare solo un attimo alla responsabilità di sensibilizzare i propri figli sul tema alcool, un vino quasi innocente che ricorda questa Pasqua. È il Chiaretto del Garda, e sulle torte e le focacce che accompagnano la settimana santa, fino al lunedì, va proprio a meraviglia. Non sempre il ?grande? vino deve avere il tasso alcolico elevato. Il ?grande? vino è quello che si fa bere con piacevolezza perché ha un forte accento nel suo gusto. Il Chiaretto del Garda, con sorpresa, sarà così!

www.clubpapillon.it


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