Non profit

Biotech: la scienza estrema

Monsanto annuncia la pianta che resiste al deserto: l'ultima arrivata nella fiera delle ricerche monstre. E sempre per il bene dell'umanit

di Giampaolo Cerri

Per fortuna che c’è il biotech: studia sempre la pianta giusta al posto giusto. Dopo il riso alle vitamine per combattere le malattie infantili, i mais ultraproduttivi per debellare la fame, ora arriva la pianta che cresce nel deserto (che avanza). La promette la Monsanto Italia , per bocca del suo presidente Jean Michel Duhamel. Perché stupirsi? I biotecnologi sono i trapezzisti della nostra scienza: hanno sempre pronta una ricerca estrema, un’applicazione sperimentale carpiata multipla, un bungee jumping di laboratorio. Mai che orientassero i loro potenti mezzi per eradicare le malattie infantili, evitare le carestie da scompensi climatici o bloccare la desertificazione. D’altra parte cosa possono fare? Loro inventano, a costi folli, sementi ingegnerizzate. E sempre per il bene dell’umanità. Non possiamo chiedergli altro.


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