Politica

Francia: presidenziali, e se la banlieue votasse Le Pen?

Un reportage di Le Monde rivela l'abisso tra i cittadini delle banlieue e il trio Sarkozy-Royal.Bayrou

di Joshua Massarenti

Un reportage che dovrebbe far riflettere. E seriamente. Luc Bronner è ormai noto per essere uno fra i giornalisti più acuti sul caso delle banlieue. Ancora una volto non si è smentito, pubblicando su Le Monde un’inchiesta compiuta a Creil, nel Val d’Oise, a sud di Parigi. Il reportage, lanciato in prima pagina, si inserisce in uno speciale che il prestigioso quotidiano francese ha dedicato al leader dell’estrema destra Jean-Marie Le Pen.

Nel reportage, Bronner evoca l?abisso che si è venuto a creare tra da un lato, media, sondaggisti e politici, e dall?altro il cittadino lambda. Dall’inizio della campagna elettorale, per stampa e tv ci sono soltanto tre candidati: Nicolas Sarkozy (cdentrodestra), la socialista Ségolène Royal e il centrista François Bayrou. Dimenticandosi tuttavia di colui che nel 2002 provocò un terremoto senza precedenti nella storia della V Repubblica francese, e cioè il passaggio di Le Pen al secondo turno.

Il secondo terremoto risale invece a due anni fa. Di natura sociale, ha visto i giovani delle banlieue andare in bestia dopo che l’ex ministro degli Interni Sarkozy li aveva paragonati a della “feccia”. Ora, questi giovani fanno paura a un elettorato sempre più attratto dalla propaganda lepinista: pensionati – funzionari pubblici – operai sono una colonna portante dell?elettorato francese, e in banlieue queste categorie socio-professionali se la passano davvero male. Assieme a loro ci sono anche immigrati di prima e seconda generazione, “stanchi di ragazzi che non vogliono integrarsi”. Ora, la differenza rispetto a ieri, è che questo elettorato non si vergogna più di dichiarare la propria inclinazione a votare Le Pen. ?Non è un problema di razza” spiega Mirko Andrijevic, 60 anni, operai, e sostenitore di Le Pen nel 2002, “ma di comportamento. Come potete pensare di integrare qualcuno che non vuole integrarsi?”. A ridosso, un funzionario dell’amministrazione pubblica residente a Creil ricorda che fino a pochi anni fa “prendevo senza problemi il treno per andare a Parigi. Oggi non è più possibile viaggiare di sera, è troppo pericoloso?. La cosa ha il merito di mandarlo in bestia: pro-Bayrou, sta pensando di orientare il voto su Le Pen.

In altre parola, dall’articolo di Bronner si intuisce che: di Sarkozy non ci si fida, anche perché tra ciò che dichiara di aver fatto al Ministero degli Interni (crollo dell?insicurezza) e ciò che la gente percepisce, c?è un abisso. La Royal, manco a dirlo, è un extraterrestre (gauche-caviar); Bayrou rimane un?incognita. Quindi Le Pen potrebbe creare di nuovo una sorpresa perché come sottolinea Bronner, ?non ha bisogno di parlare ai media. Coloro che sono suscettibili di votarlo non seguono la sua campagna: senza ascoltarlo, hanno incamerato da ormai molti anni il suo messaggio sulla difesa dei francesi e il ripudio dell?attuale classe politica. Un risentimento che colpisce soprattutto la sinistra, accusata di privilegiare gli immigrati e di disinteressarsi alle difficoltà dei ?poveri francesi?. Il silenzio è d’oro per Le Pen?.


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