Formazione

Torino: una babele di nuove imprese

Nel 2006 boom (+13%) di titolari d'azienda stranieri. In sei anni la crescità è stata del 121 %

di Redazione

Nel capoluogo piemontese, lo rivela un’indagine della Camera di commercio di Torino, le posizioni degli imprenditori extracomunitari (titolari, soci, amministratori e altre cariche), nel periodo considerato, risultavano 17.592 unita’, con una crescita del 13% nei confronti dell’anno precedente. La principale nazionalita’ presente risulta quella marocchina (il 20% del totale), seguita a breve distanza da quella rumena (il 18%) e in terza posizione, molto piu’ distanziata, da quella cinese (il 7%). Il 32% degli imprenditori extracomunitari opera nel commercio, il 26% nelle costruzioni e il 16% nei servizi alle imprese. A seguire, l’industria manifatturiera (il 10%) e il turismo (il 6%).

In sei anni, dal 2000 al 2006 le imprese gestite da stranieri, prevalentemente marocchini, rumeni e cinesi, sono cresciute del 121,3% tottando lo scorso anno quota 17.592. La maggior parte di queste, il 26%, opera nelle costruzioni, il 16% nei servizi alle imprese, mentre sono il 10% nell’industria manifatturiera e il 6% in quella del turismo. Tra i dati significativi anche l’elevata presenza femminile: le imprenditrici extracomunitarie nel torinese sono oggi il 24% del totale, a rispetto a sei anni fa il loro numero e’ cresciuto dell’86,5%, contro una crescita del 28,2% delle imprenditrici comunitarie e del 3% di quelle italiane. Secondo la Camera di Commercio di Torino, che ha redatto il rapporto sulla nati-mortalita’ delle imprese dell’area torinese, il 66% degli imprenditori extracomunitari ha un’eta’ compresa tra i 30 e i 49 anni, mentre il 14% e’ al di sotto dei trent’anni. I giovani sono soprattutto albanesi, il 26% del totale, seguiti da rumeni (25%) e da cinesi (21%). Gli imprenditori piu’ anziani, di eta’ compresa fra i 50 e i 69 anni, si trovano fra i tunisini, il 42% e gli argentini il 40%. Il 71% degli imprenditori extracomunitari ha localizzato la propria attivita’ a Torino, mentre l’area con minore presenza di stranieri risulta la Valle di Susa con l’1,9%, anche se negli ultimi anni il dato segna una controtendenza.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA