Cultura

Il vero nodo? coinvolgerli nei processi decisionali

Volontariato e giovani, coppia che scoppia? Parrebbe proprio di no, almeno a leggere i dati contenuti nella ricerca...

di Redazione

Volontariato e giovani, coppia che scoppia? Parrebbe proprio di no, almeno a leggere i dati contenuti nella ricerca, diretta da Sabina Polidori della Direzione Volontariato del ministero della Solidarietà sociale in collaborazione con l?Osservatorio nazionale per il volontariato, che sarà presentata alla conferenza di Napoli: un ragazzo su sette fra i 15 e i 29 anni è infatti impegnato in attività solidali.

Le anticipazioni del dossier, elaborato attraverso focus group che hanno coinvolto oltre 150 giovani di diverse associazioni, hanno messo in rilievo come i settori che ?tirano? di più fra giovani oggi sono il volontariato in protezione civile e quello di advocacy impegnato nella promozione dei diritti in ambito locale. «Il nodo cruciale», spiega la Polidori, «è però la partecipazione o meno dei giovani nei processi decisionali e nell?elaborazione dei progetti all?interno delle organizzazioni. Quando sono chiamati a una presenza attiva, allora reagiscono e si impegnano», altrimenti la loro tensione verso le attività di volontariato è destinata a scemare. Sulla stessa linea Renato Frisanco, responsabile Studi e ricerche della Fivol: «La matrice culturale dell?organizzazione ha perso importanza a scapito della mission, che deve essere chiara, coinvolgente e concreta».

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