Sostenibilità

Campodolcino, paradiso dei formaggi

Campodolcino è posta a quota 1070, su una spianata in cui si apre la Val San Giacomo o Valle Spluga, sulla strada che...

di Gabriele Desiderio

Campodolcino è posta a quota 1070, su una spianata in cui si apre la Val San Giacomo o Valle Spluga, sulla strada che, fino ai trafori piemontesi di fine Ottocento, costituiva uno dei principali collegamenti alpini. Il paese, in passato sfruttato come alpeggio e pascolo del Comune di Chiavenna, cominciò ad essere permanentemente abitato nel XV sec. Dalle frazioni di Starleggia e Splughetta è possibile compiere escursioni fino a San Sisto (località in quota con alpeggi ristrutturati) e al Pian dei Cavalli.

Sapori. Diverse specialità da assaporare. Innanzitutto la Bresaola della Valchiavenna e il Violino di capra, un prosciutto ricavato dalla spalla o dalla coscia di capra che tradizionalmente viene affettato brandendolo come lo strumento musicale. È presente una grande varietà di formaggi d?alpe: il formaggio di Latteria, la Casera, il Bitto e la Magnòca di Campodolcino sono i più famosi, ma nelle latterie e negli alpeggi i contadini lavorano seguendo ciascuno il proprio metodo.

Come arrivare: Da Milano SS36 fino a Lecco. Proseguire fino a Campodolcino. Da Sondrio 75 km; Roma 716 km; Milano 94km.
INFO: www.prolococampodolcino.com – tel. 0343.50137.


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