Formazione

Firenze. Gli organizzatori dell’Fse querelano Zeffirelli

Il regista ha definito i no global "gruppi senza regole né leggi che andrebbero presi a cinghiate". Ma non è il solo a temere l'invasione di Firenze. Con lui Sartori e Cardini

di Ettore Colombo

”Quereleremo Franco Zeffirelli per diffamazione a mezzo stampa e istigazione a contravvenire alla legge”. Gli organizzatori del Social Forum Europeo hanno dato mandato ai loro legali, informa Indymedia, di agire contro il regista che ieri, dalle colonne del Corriere della Sera, aveva definito i no global ”energumeni”, ”kamikaze”, ”gruppi senza regole né leggi”, una folla ”che contiene cellule violente e bellicose”, ”proprio l’ultimo problema di cui Firenze e l’Italia avevano bisogno”. Per concludere che chi non rispetta Firenze ”dovrebbe essere preso a cinghiate”. ”L’attacco di Zeffirelli – commentano gli organizzatori – è tanto grave quanto fuori luogo. Basterebbe ricordare anche solo le dichiarazioni delle forze dell’ordine e delle autorità locali per capire come questo scenario di guerra sia lontano dalla realtà”. Intanto, il sindaco Leonardo Domenici invita ”a fare esattamente il contrario di quello che suggerisce Zeffirelli: non criminalizzare indistintamente questo movimento, ma responsabilizzare i partecipanti e gli organizzatori, intenzionati a venire a Firenze per discutere”. Ma Zeffirelli non è il solo a temere l’invasione dei no global. Il politologo Giovanni Sartori, fiorentino come il regista, ha detto: “Se arrivano i black bloc qui sfasciano tutto. Quella di Firenze è stata una scelta irresponsabile”. E lo storico Franco Cardini rincara la dose: “L’unica soluzione sarebbe la militarizzazione preventiva della città, chiudere il centro storico ai manifestanti e se necessario usare l’Esercito per salvare Firenze”. Allarmismi eccessivi?

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.