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Azzardo sempre più giovane

In gergo si definisce Gap, gioco d’azzardo patologico. è la dipendenza più trascurata da media e famiglie. Spesso traina l’abuso di alcol e stupefacenti...

di Daniele Biella

Una nuova dipendenza di cui si sa poco o nulla. Ma che sta rubando l?adolescenza a migliaia di ragazzi italiani. In gergo si definisce Gap o gioco d?azzardo patologico: è l?amore sfrenato per i video poker nei bar, le slot-machine, le corse dei cavalli la nuova frontiera di devianza giovanile. Nei giovani giocatori questa patologia è tre volte superiore che tra gli adulti. Quattro adolescenti su dieci gioca ogni settimana, e quello che a 13 anni è un problema si trasforma a 17 in dipendenza. Roberto Baiocco, ricercatore e docente di Psicologia della Sapienza di Roma, è uno dei massimi esperti della relazione tra gioco d?azzardo e adolescenza. è co-autore , fra l?altro, del recentissimo Le nuove dipendenze in adolescenza edito da Laterza.

Vita: Come comincia tutto?
Roberto Baiocco: L?iniziazione al gioco d?azzardo avviene verso gli 11-12 anni, prima ancora del contatto con il fumo e i superalcolici. Ma l?età continua ad abbassarsi, perché gli stimoli esterni aumentano: oggi, per esempio, per un ragazzino in prima media è normale usare Internet, oppure le ?paghette? settimanali sono molto più alte. La prima giocata può avvenire per emulare i compagni e sentirsi accettato nel gruppo o perché un genitore assiduo giocatore porta il figlio con sé per «farlo entrare nel mondo adulto». Sono più a rischio i ragazzi aggressivi ed estroversi, perché tramite il gioco d?azzardo combattono la noia e appagano il desiderio di provare forti sensazioni.

Vita: Quale è il confine fra hobby e dipendenza?
Baiocco: I nostri dati dicono che quasi il 70% dei minorenni in qualche forma gioca d?azzardo anche se spesso in modo non problematico. Il 14% di loro, però, è a rischio dipendenza, mentre il problema è patologico per almeno il 3,5% degli under 18. Essere dipendenti significa non poter resistere all?impulso dell?azzardo e trovare sollievo solo davanti alla macchinetta, dove l?importante non è vincere ma continuare a giocare. Spesso l?azzardo non è l?unica dipendenza di un ragazzo, a questo si accompagna l?abuso di alcol, di stupefacenti e di caffeina. Tutti strumenti che amplificano la voglia di giocare.

Vita: Come si esce dal tunnel della dipendenza?
Baiocco: Puntando sulla famiglia. Il nervosismo e l?aggressività sono le caratteristiche di questa dipendenza. Il primo campanello d?allarme suona a scuola: i ragazzi smettono di andarci. I genitori li credono in classe, così loro si sentono liberi di andare a giocare. I genitori devono essere più presenti: quello che occorre è un mix di controllo e fermezza.

Siti vetrina di associazioni che lottano contro l?azzardo: www.libera-mente.orgwww.sosazzardo.it


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