Cultura

Lucca ha il primo bilancio di innovazione

La Provincia di Lucca, prima in Italia, ha costruito in collaborazione con l'Universita' di Pisa, nell'ambito del progetto comunitario Innodec, il primo bilancio sull'innovazione del territorio

di Redazione

Quanto e come riesce ad essere competitivo il territorio provinciale? Quali i settori su cui deve investire per lo sviluppo economico? Imprese, pubblica amministrazione, istruzione, formazione e ricerca, sistema bancario, condizioni culturali hanno le carte per vincere la sfida del futuro? La Provincia di Lucca, prima in Italia, ha costruito in collaborazione con l’Universita’ di Pisa, nell’ambito del progetto comunitario Innodec (Indicateurs innovants pour une intervention active dans les dinamiche du systeme economique local), il primo bilancio sull’innovazione del territorio.

Si tratta di uno strumento sperimentale, che si avvale sia degli indicatori tradizionali, abitualmente utilizzati dagli Istituti statistici sia di nuovi indici, relativi e non ancora codificati e standardizzati. Fondamentale, infatti, che siano i principali attori locali a contribuire nella valutazione dei diversi parametri. Non esiste, nel panorama nazionale, niente di simile a livello sub-regionale: il bilancio adotta un modello sistemico generale, riproporzionato su scala locale.

Lo studio e’ stato presentato alla stampa questa mattina dal presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli, dall’assessore allo sviluppo economico e all’innovazione Francesco Bambini e dal dirigente del Servizio Industria, Commercio e Artigianato, Antonio Marino. Esso sara’ poi illustrato e discusso nell’ambito della due giorni del convegno ”L’innovazione per lo sviluppo locale”, che si terra’ a Palazzo Ducale il 29 e 30 marzo, realizzato dall’amministrazione provinciale in collaborazione con Deputation de Granata (Spagna), Agenzia regionale Klapeida (Lituania), Universita’ di Pisa, Labein Tecnalia (Spagna), Firenze tecnologia – Agenzia speciale della Camera di Commercio.

L’obiettivo del bilancio e del simposio e’ quello di avviare una riflessione sul tema dell’innovazione, priorita’ verso la quale si orienta la politica di coesione economica e sociale europea dei prossimi anni e si indirizza il percorso strategico del Piano Locale di Sviluppo. ”Abbiamo scelto di adottare questo strumento – ha spiegato il presidente Baccelli – per tracciare la svolta del territorio verso il futuro: si tratta di capire se e dove esiste l’innovazione, se i progetti messi in capo dall’Amministrazione per innovare il sistema economico locale e renderlo maggiormente competitivo sono idonei. Abbiamo coinvolto tutti i soggetti locali interessati, a cominciare dalla Camera di Commercio, dalle imprese, dalle categorie e dai sindacati. Il concetto di cui dobbiamo appropriarci e’ che soltanto attraverso una programmazione e una gestione del cambiamento partecipata si puo’ essere competitivi sul mercato internazionale: lo dimostra, ad esempio, lo straordinario sviluppo di Bilbao, che ha investito in turismo e cultura e si pone adesso come un best pratic a livello europeo per la riorganizzazione urbana e del territorio. Non bastano infrastrutture fisiche, politiche di supporto alla specializzazione produttiva esistente, occorrono vere e proprie politiche sistemiche, che incoraggino e supportino la creazione di ecosistemi innovativi”.
”Vogliamo dare continuita’ al lavoro sull’innovazione – ha affermato Bambini – che prescinde anche dal progetto Innodec. Ormai gli indirizzi della strumentazione europea e nazionale vanno in questa direzione (e mi riferisco, ad esempio, alla riforma dei fondi comunitari), la Provincia e’ gia’ un punto di riferimento per la programmazione territoriale, vogliamo sfruttare tutte le occasioni per produrre progetti concreti. Abbiamo gia’ ottenuto alcuni importanti risultati nell’ambito dell’innovazione, lo dimostrano i progetti ammessi al finanziamento della Regione e il Pasl che presto firmeremo con il presidente Claudio Martini. Abbiamo 7 milioni di euro destinati al cablaggio e 5 per il polo tecnologico”. Il bilancio sull’innovazione che sara’ presentato e discusso giovedi’ 29 marzo e’ un lavoro in progress: offre alcune valutazioni e spunti che i local stakeholder devono cogliere. Sara’ infatti con successive valutazioni, realizzate attraverso la sensibilita’ e le esigenze degli attori economici del territorio, ad affinare lo strumento durante una seconda fase di analisi prevista nei mesi prossimi.

L’indagine e’ stata condotta per settori significativi per lo sviluppo. Gli aspetti analizzati, valutati con punteggi da 1 a 5, sono: 1. il sistema delle imprese; 2. formazione e ricerca; 3. ruolo degli intermediari; 4. governance sull’innovazione; 5. infrastrutture immateriali (es. supporto alle banche, brevetti etc); 6. condizioni della domanda; 7 condizioni culturali.
Da questo primo studio si rileva che la provincia e’ bene orientata verso l’innovazione nel sistema delle grandi imprese, cioe’ esse investono e si posizionano sul mercato internazionale attraverso innovativi prodotti (5), innovativi processi di lavorazione (5 cartario, 3 nautica), innovative strategie di marketing; tra queste si distinguono, in particolare, le aziende del cartario e del settore nautico. Piu’ difficile risulta invece la creazione di nuove attivita’ imprenditoriali (2): intrecciando i parametri, l’analisi evidenzia che cio’ e’ dovuto alla mancanza sia di incubatori di impresa, sia di strumenti finanziari specifici e adeguati (venture capital 1), sebbene i servizi bancari sul territorio risultino buoni e disponibili ad adeguarsi alle esigenze locali (4).
Secondo l’Universita’ di Pisa, le grandi aspettative sono puntate soprattutto su l’alta formazione (3 punti per la presenza sul territorio, 5 all’output scientifico, all’esperienza in corso), su cui il territorio ha investito da pochi anni, e per la quale attualmente il bilancio non puo’ valutare ancora la ricaduta, l’efficacia, l’incidenza della ricerca sul territorio (2). Valutazione ”sospesa” anche per la pubblica amministrazione” per la quale devono essere scelti gli indicatori idonei, sia per l’efficienza sia per la qualita’ (n.d.). Adeguata e’ invece la governance dell’innovazione locale (5) e soddisfacente la cultura e l’impegno dell’innovazione.
Decisamente scarso e’ il ”giudizio” che il territorio provinciale si aggiudica in materia di infrastrutture tecnologiche, per le quali pero’ il Pasl prevede importanti investimenti per l’attivazione della banda larga. Un’attenzione particolare dovra’ essere spesa nell’ambito dell’istruzione e della formazione (3): esse sono le basi per un territorio competitivo che deve ”crescere” professionisti e talenti capaci contribuire allo sviluppo. Le imprese lamentano ancora la necessita’ di studi e corsi orientati ai fabbisogni produttivi locali. Per quanto riguarda le condizioni culturali provinciali, il territorio si posiziona con 5 punti per l’imprenditorialita’ culturale (il merito alla buona capacita’ organizzativa e creativa) e 4 con l’internazionalizzazione degli eventi. Il contributo per il futuro, secondo il progetto Innodec, deve avvenire anche della creativita’ dei giovani. Saranno presentati nel corso de ”L’innovazione per lo sviluppo locale” i progetti di 75 studenti delle scuole superiori che hanno partecipato ai seminari di ricerca – azione di Innodec, ideati da Paolo Martinez e realizzati in collaborazione con Firenze Tecnologia, l’Agenzia Speciale della Camera di Commercio di Firenze, dal titolo ”Lucca 2020 – Reporter dal Futuro”.

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