Mondo

Afghanistan: pacifisti, serve una road map

Le conclusioni di un'assemblea tenutasi oggi a Roma con Arci, Libera, Beati costruttori di pace

di Gabriella Meroni

Ridefinire il mandato internazione per l’Afghanistan, un ”deciso cambio di rotta nell’atteggiamento della comunita’ internazionale”, una Road map che conduca alla pace nel paese. E’ quanto propongono i movimenti per la pace che, in attesa del voto di domani per il rifinanziamento delle missioni militari all’estero, si confermano divisi sull’atteggiamento da assumere anche se, all’unisono, chiedono una maggiore attenzione alla popolazione civile. In una assemblea pubblica a Roma, nel corso della quale e’ stato anche presentato un appello al nostro governo, le sigle del pacifismo italiano (tra queste Arci, Libera, Beati costruttori di pace) chiedono di ”intervenire in tutte le sedi internazionali, a partire dall’Onu, dove si deve ridefinire il mandato della missione in Afghanistan”. A proporre una Road map per il paese afghano e’ stato, invece, Gianni Rufini, docente di aiuto umanitario e peace keeping dell’Universita’di York. Sette i punti della Road map, ha spiegato oggi il docente universitario: una ”separazione netta” tra le missioni Enduring Freedom e Isaf, un ”allargamento” di questa anche a contingenti di paesi arabi, investire di piu’ sugli aiuti umanitari e sulla ricostruzione ”superando l’attuale sistema degli appalti internazionali”, sostegno alla societa’ civile ”nel cambiamento”. Quindi, procedere decisamente verso una Conferenza regionale di pace coinvolgendo paesi confinanti come l’India, il Pakistan e la Cina, cioinvolgere le fazioni non terroristiche dei Talibani nei colloqui di pace ed una ”politica creativa” nell’affrontare il nodo della produzione dell’oppio nel paese.


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