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Maputo: 73 morti e centinaia di feriti per esplosione

Nella capitale del Mozambico è saltato in aria ieri un deposito di armi. Ne danno notizia i responsabili della cooperativa Armadilla di Roma che collaborano con il comune per la cooperazione nel Paese

di Emanuela Citterio

«Sono le quattro del pomeriggio di giovedì 22 marzo. Una violenta esplosione fa tremare tutta la città. Il fatto è avvenuto nel Distretto n. 5 della città in una zona chiamata Malhazine. Il panico e il terrore coinvolge in poco tempo non solo gli abitanti del Distretto ma tutta la città. Negli ospedali ci si organizza per dare le prime cure alle centinaia di feriti. Migliaia le persone che si accalcano per avere informazioni sui loro familiari ricoverati». Comincia così la testimonianza inviata alla redazione da Vincenzo Pira della cooperativa Armadilla, che fa cooperazione in Mozambico con il Comune di Roma. Nelal capitale Maputo ieri è saltato in aria un deposito di armi, 73 i morti e centinaia i feriti.

«Testimoni oculari raccontano che nello scoppio pezzi di armamentio sono volati nei quartieri vicini di Hulene, Malhazine, Benfica, 25 de Junho, e molte case sono stara distrutte» continua la testimonianza inviata da Pira. «Gli effetti si sono sentiti anche nel centro della città di Maputo dove migliaia di case e centri commerciali si sono trovate con i vetri rotti. Un deposito di armi, per cause ancora da chiarire, è scoppiato provocando i danni citati».

Il Presidente della Repubblica Armando Guebuza ha cancellato un viaggio in Sud Africa per seguire direttamente gli avvenimenti. Un appello alla solidarietà è stato fatto dal governo nazionale e dal municipio di Maputo per accudire le famiglie rimaste senza casa e curare le centinaia di feriti.

La cooperativa Armadilla di Roma è stata anche fra le organizzazioni che hanno coordinato l’iniziativa ?Roma Maputo Andata e Ritorno? , il viaggio di Walter Veltroni in Mozambico con quattro classi di liceo romane.

«Per noi di ?Roma Maputo Andata e Ritorno? è motivo di maggiore preoccupazione e coinvolgimento in quanto proprio nel Distretto di Malhazine stiamo costruendo un Centro Sociale aperto e un campo sportivo polivalente finanziati dal Comune di Roma e dalla nazionale di basket» afferma Pir.

«L?inaugurazione di queste opere era prevista per il mese di giugno. Ci mobiliteremo per continuare la nostra attività di cooperazione e solidarietà e contribuire a ricostruire comunità e sviluppo sostenibile in un quartiere tra i più poveri della città colpito anche da questa evitabile fatalità».


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