Welfare

Gioco d’azzardo, la Toscana punta alla costruzione di una rete di aiuto

Al via un corso per gli operatori impegnati nel settore. Oggi giornata introduttiva ad Arezzo. Domani è la volta di Firenze e sabato di Lucca

di Redazione

Creare una rete di aiuto e assistenza a livello territoriale destinata ai giocatori d’azzardo patologici, ovvero tutte quelle persone che a causa di questo vizio, che in molti casi sfocia in una vera e propria dipendenza, si trovano a far fronte a vari tipi di problemi: personali, sociali, finanziari, legali, lavorativi ma anche psicologici e medici. L’azione della Regione negli ultimi tempi si è sviluppata su più fronti ma è stata particolarmente intensa su quelli della prevenzione, formazione e sensibilizzazione.
Proprio con l’obiettivo di attivare questa rete di aiuto la Regione ha organizzato un corso di formazione diretto a tutti i soggetti del territorio toscano coinvolti nella tematica del GAP, il Gioco d’Azzardo Patologico, ovvero medici, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, personale degli enti locali e degli enti ausiliari, Forze dell’Ordine, gruppi di auto-mutuo-aiuto. L’attività sarà articolata in tre edizioni che si terranno in ciascuna Area Vasta regionale. Oggi si è tenuta la giornata introduttiva ad Arezzo. Domani sarà la volta di Firenze (presso l’ex ospedale psichiatrico di San Salvi) e sabato di Lucca.
Il corso è riservato complessivamente a 210 partecipanti (70 per ogni Area Vasta). Dopo la giornata introduttiva il corso vero e proprio si articolerà in 4 giornate e mezzo (comprese in 2 moduli) che affronteranno tutti gli aspetti del GAP.
Il primo modulo per l’Area Vasta centro, che affronterà la diagnosi ed il trattamento psicologico del giocatore oltre agli aspetti sociali, giuridici ed economici della presa in carico, è in programma il 17 e 18 aprile. Seguirà il secondo modulo, il 6, 7 e 8 giugno, dove si parlerà della clinica, della rete territoriale e dell’integrazione.

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