Formazione

Terrorismo: i Nobel della Pace, no alla guerra

Occorre attuare una serie politica del disarmo passando dalle parole ai fatti; no dunque all'unilateralismo statunitense; si invece all'appoggio indiscriminato alle Nazioni Unite

di Redazione

Le armi di distruzione di massa sono ancora il vero nemico del pianeta; occorre attuare una serie politica del disarmo passando dalle parole ai fatti; no dunque all’unilateralismo statunitense; si invece all’appoggio indiscriminato alle Nazioni Unite. E’ questo il passaggio chiave del manifesto approvato oggi dai premi nobel per la pace Mikhail Gorbaciov, Lech Walesa, Josep Rotblat, Adolfo Perez Esquivel, Betty Williams, Rigoberta Menchu’, a termine del Terzo Summit mondiale per la pace. Il documento sara’ inviato a fine giornata al, presidente Usa George W. Bush, al segretario generale dell’Onu Kofi Annan, ai rappresentanti dei paesi membri permanenti del Consiglio di si- curezza, al presidente iracheno Saddam Hussein, al primo mini- stro israeliano Ariel Sharon, e al leader palestinese Yasser Arafat. Il documento stilato proprio mentre in queste ore la di- scussione fra i paesi con diritto di veto al Consiglio di sicu- rezza, e’ nella sua fase piu’ delicata. Rivendicando l’inammissibilita’ dell’uso della forza per la soluzione dei problemi tra gli Stati, i Premi Nobel per la pace che per tre giorni si sono confrontati nel loro Terzo Summit mondiale, hanno suggellato il loro impegno in una dichiarazione congiunta. I premi Nobel hanno unito la loro voce in una dichiarazione finale dove si scongiura una nuova guerra all’Iraq, ma allo stesso tempo si attengono strettamente a qual- siasi decisone in merito del Consiglio di sicurezza delle Nazio- ni Unite. Lotta concreta dunque alla guerra e alla violenza, compreso il terrorismo internazionale, la poverta’, la crisi ecologica. Per far questo e’ necessario il rinnovamento del si- stema delle relazioni internazionali e il passaggio a un ordine mondiale nuovo, di pace, piu’ umano ed equo. Con una cerimonia solenne, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, il summit per la pace si e’ chiuso questa mattina. E di pace ha parlato anche il sindaco di Roma, Walter Veltroni, affermando che la citta’ si conferma crocevia di dia- logo per la giustizia e la vita.”Credo che oggi possiamo es- sere piu’ ottimisti per quanto riguardo l’Iraq ”, ha detto Gorbaciov prima di lasciare la Capitale. ”Gli Stati Uniti – ha osservato – hanno infatti accettato lo schema di una doppia risoluzione, che permetta agli ispettori dell’Onu di accertare la distruzione delle armi di distruzione di massa e quindi presentare il loro rapporto al Consiglio di sicurezza”. Per Joseph Rotblat, premio nobel per la sua lotta contro il nuc- leare: ”il vero problema oggi non e’ se l’Iraq possegga armi nucleari, ma il fatto che l’America di Bush, non escluda di poterle usare per prima, anche in seguito ad un attacco di tipo convenzionale . – GUERRA – I Nobel sono particolarmente preoccupati per ”il tentativo evidente di fare della guerra il metodo principale di soluzione dei problemi che si presentano”. E’ necessario invece ”optare per la via del dialogo, e ap- profondire la collaborazione degli Stati sia con l’Onu che con le organizzazioni regionali per la sicurezza”. – DISARMO – Il compito principale e’ la smilitarizzazione della relazioni internazionali e l’interruzione della corsa agli armamenti che sta nuovamente prendendo piede. Recenti adeguamenti delle dottrine militari prevedono la possibilita’ dell’uso delle armi nucleari, comprese quelle di attacco preventivo. Le armi restano una minaccia reale per il mondo. L’arma nucleare e’ immorale e qualsiasi suo uso e’ illegale. Come in passato, oggi piu’ che mai resta attuale l’obiettivo di porre sotto controllo l’esportazione delle armi convenzionali e di distruggere le mine antiuomo. – TERRORISMO – La lotta al terrorismo va incrementata ma non deve diventare il pretesto per ingiustificate limitazioni dei diritti umani, di discriminazioni etniche, razziali e religiose. I Nobel si sono pronunciati perche’ siano messe in atto tutte le possibilita’ per lo sviluppo del dialogo, della collaborazione, dei rapporti di amicizia tra le civilta’. – MEDIO ORIENTE – Pieno sostegno a tutti gli sforzi volti a riportare il processo di soluzione della crisi mediorientale su un binario politico e di pace. Cio’ significa in particolare l’ esclusione, da entrambe le parti, dell’estremismo e della violenza. Deve essere totalmente garantito il diritto dello Stato di Israele alla sicurezza e il diritto del popolo palestinese a costituire un proprio Stato sovrano. – AMBIENTE – Si’ all’iniziativa dell’Onu di organizzare un summit della terra a Johannesburg (Sudafrica). Nel loro summit mondiale, in definitiva, i Nobel hanno dichiarato all’unanimita’: la poverta’, le sofferenze e le umiliazioni di milioni di persone, lo scarto tra i livelli di benessere di nord e sud, rappresentano una fonte di conflitti di qualsiasi tipo, un terreno fertile anche per il terrorismo internazionale. Particolare preoccupazione desta la sorte dei bambini nel mondo: soffrono anche nei paesi sviluppati, soprattutto per poverta’. La soluzione, infine, del problema idrico potrebbe rappresentare un importante contributo per garantire lo sviluppo sostenibile.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA