Non profit

5 per mille. Anche i massoni hanno un codice fiscale

Qualcuno ci è finito forse per sbaglio. Ma la loggia massonica, il circolo dello psicanalista dal torbido passato...

di Gabriella Meroni

Qualcuno ci è finito forse per sbaglio. Ma la loggia massonica, il circolo dello psicanalista dal torbido passato, la grande casa editrice, e addirittura un ministero intero, che ci fanno? Eppure sono tutti lì, nell?elenco (targato febbraio 2006) degli enti di ricerca scientifica che hanno ricevuto il 5 per mille. Elenco «redatto», come dice la legge, dallo stesso ministero dell?Università e Ricerca (di allora, quindi Mussi non c?entra niente), e su cui l?Agenzia delle Entrate non esercita alcun controllo. E si vede, potremmo dire noi. Basta dare una scorsa alle organizzazioni iscritte.

C?è anche Verdiglione
Una sfinge, il Sacro Graal e un compasso: così si presenta l?home page de Il Cenacolo, con sede a Terni. Ma non è un circolo culturale, né tantomeno scientifico: sotto i tre simboli una scritta specifica che trattasi di «Massoneria Universale – Gran Loggia d?Italia degli Alam (Antichi liberi accettati muratori, ndr)». Giusto il tempo di stropicciarsi gli occhi per la meraviglia, e un rapido colpo di telefono alla sede della Loggia, a Palazzo Vitelleschi nell?Area Sacra di Torre Argentina, a Roma, fa arrivare la conferma: «Sì, sono dei nostri», dice una voce di donna dalla Gran segreteria nazionale. Dei vostri, ma anche dei nostri, cioè di organizzazioni che hanno percepito l?anno scorso i fondi dei contribuenti, e stanno in un elenco del ministero spalla a spalla con l?Airc, la Bocconi e Telethon. Non è finita. Chi voleva poteva anche sostenere la Fondazione Armando Verdiglione, controverso psicanalista che più di vent?anni fa si guadagnò qualche paginata di cronaca nera e finì poi condannato nel 1989 a quattro anni di carcere per per estorsione e circonvenzione di incapace. Oggi Verdiglione gestisce una casa editrice e una sedicente Università internazionale del secondo Rinascimento, ma l?area ?ricerca? del sito a tutt?oggi è «in allestimento».

Tra moduli e passa parola
Hanno realizzato sì e no «un paio di studi» in campo medico, ma oggi sono «fermi» quelli di Forma Mentes, un ente di formazione privato romano che fino a poco tempo fa condivideva la sede con una società di consulenza aziendale profit. Quando facciamo osservare che non solo condivideva la sede, ma ha ancora lo stesso numero di telefono, il responsabile Demetrio D?Antimo sobbalza: «Ah sì? Segnalerò la cosa», promette. Ma voi non c?entrate niente con questa società? «No, no, noi volevamo fare ricerca ma? i fondi sono pochi». E così avete pensato al 5 per mille? «Esatto. Ma mi sa che quest?anno rinunciamo». Quest?anno, in effetti, le regole sono un po? diverse, a cominciare proprio dal fatto che esiste qualche regola. Fino al 2006, infatti, enti e università erano stati inseriti nell?elenco dei beneficiari in modo «poco strutturato». «Noi abbiamo inoltrato di nostra iniziativa una domanda scritta, allegando lo statuto», racconta Roberto Savi, direttore di Airc. «Dal ministero non ci era arrivata nessuna comunicazione in merito alla possibilità di ricevere il 5 per mille come ente di ricerca, lo abbiamo saputo informalmente, attraverso le nostre conoscenze». Un passaparola, insomma. Il ministro Fabio Mussi ha da poco deciso di fare diversamente: ha pubblicato sul sito del Miur un modulo da compilare e un?autocertificazione, con cui l?ente interessato a ricevere i fondi dichiara di avere per statuto finalità di ricerca scientifica e di essere non profit.

Un ministero aiuta l?altro
Con le nuove regole sarà difficile, per esempio, che possa ricandidarsi un?associazione di volontariato pura come la Komen onlus, che si occupa di lotta al tumore al seno, o la fantomatica cooperativa sociale Humanitas di Scalea (Cs), sconosciuta anche ai Servizi sociali del Comune in cui ha (avrebbe?) sede, o l?editrice Le Monnier, una delle aziende leader dell?editoria scolastica italiana (ovviamente profit), come pure in forse sembra la presenza nell?elenco di Europa Popolare, associazione culturale e politica fondata da Ortensio Zecchino, ex ministro della Ricerca dal 1998 al 2001 sotto i governi D?Alema e Amato. Ma l?anno scorso i contribuenti avevano la possibilità di destinare il 5 per mille addirittura a un colosso come il ministero dell?Agricoltura, che per l?occasione aveva indossato i panni – forse un po? stretti – dell?ente di ricerca.


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