Non profit

MIRCO E L’ISTITUTO LA BATTAGLIA DEI SUONI

Un ragazzino cieco con la passione del cinema. La vicenda di una scuola speciale chiusa tra le polemiche a Genova. Da non perdere...

di Sara De Carli

Rosso come il cielo. No, non è un errore. È che il film che porta questo titolo, appena uscito nelle sale, racconta la storia di un bambino cieco. Un film molto poetico, girato e prodotto da Cristiano Bortone, che – specifica il regista – «è lontano dallo stereotipo che crede che i film sull?handicap siano una lagna». La storia ricalca la biografia di Mirco Mencacci, montatore del suono non vedente che ha lavorato in Le fate ignoranti e La meglio gioventù. Il Mirco del film, 8 anni, evade dalla cecità grazie a un vecchio registratore e a un taglia e incolla di nastri, con cui monta delle storie fatte solo di rumori. Un hobby che non piace agli insegnanti dell?Istituto per ciechi David Chiassone, a Genova, in cui Mirco studia. È il 1971. L?istituto viene occupato. L?inizio di un percorso fatto di discussioni e polemiche violente che porterà, nel 76, alla chiusura delle scuole speciali per ciechi e al loro inserimento nelle scuole pubbliche.

Per realizzare il film Bortone ha girato per un anno tra le associazioni, selezionando attori tra i bambini non vedenti. Poi, con gli educatori del Chiossone – che nel frattempo è diventato un centro specialistico all?avanguardia per l?integrazione dei non vedenti, fortissimo nel supporto alle scuole – c?è stato un mese di training che ha messo a confronto gli attori vedenti con un mondo completamente nuovo. «È stata un?esperienza molto forte», spiega Bortone. «I bambini non vedenti per un mese sono diventati ?maestri? degli altri».

Ma qual è il valore di questa pellicola, trent?anni dopo la chiusura delle scuole speciali? Per Bortone è «uno strumento per riflettere sull?integrazione, per fare il punto sulle battaglie che forse bisogna ancora combattere ». Per questo l?Istituto Chiossone non ha avuto paura di ricordare quel momento difficile della sua storia e figura anzi tra i sostenitori del film, insieme a moltissime realtà associative che lavorano con i ciechi, più la Fish e l?Unicef. «Gli istituti hanno avuto un aspetto segregante», commenta Tommaso Daniele, presidente dell?Unione italiana ciechi, «ma ricordiamo che la scuola di tutti non è ancora in grado di garantire ai non vedenti servizi specialistici che negli istituti c?erano: l?educazione fisica e alla mobilità, insegnanti con una formazione specifica».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA