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Assegno famigliare? No, genitoriale

In vigore da gennaio. Garantisce stipendio quasi pieno a mamme e papà che accudiscono i figli. Una vera rivoluzione da Berlino, Filippo Proietti

di Redazione

A quasi due mesi dall?introduzione del sussidio per la nascita di un figlio, la famiglia torna al centro dell?agenda politica tedesca. A imporla come tema di dibattito è il ministro della Famiglia, Ursula von der Leyen della Cdu che vuole triplicare, entro il 2013, i posti negli asili nido per i bimbi sotto i 3 anni. Il costo: 3 miliardi di euro l?anno. Una proposta che ha raccolto un consenso trasversale all?interno della Grosse Koalition, e infastidito le anime più conservatrici della Cdu. Von der Leyen, 49 anni, un marito e sette figli, incarna il modello della donna moderna che può gestire una famiglia e allo stesso tempo far carriera. La sua ricetta: spingere i padri a occuparsi dei figli e aumentare le strutture per accudire i bimbi appena nati.

La prima riforma, quella dell?assegno genitoriale (Elterngeld) è entrata in vigore da gennaio. La sua durata è di dodici mesi, che diventano 14 se anche l?altro partner – in genere il padre – decide di prendere congedo dal lavoro per almeno due mesi. Il livello del contributo corrisponde al 67% del reddito del genitore che resta a casa col figlio. In caso di redditi alti, non è superiori ai 1.800 euro. Mentre per i redditi inferiori ai mille euro è prevista una percentuale maggiore a seconda dello stipendio. Per madri e padri senza reddito, disoccupati, studenti o lavoratori precari è previsto invece un contributo di 300 euro mensili per un anno. Il modello a cui ci si è ispirati è quello svedese. Un sondaggio della rivista economica Euro am Sonntag rivela che, dopo circa un mese e mezzo dall?introduzione dell?assegno ai genitori, ad averlo richiesto sono 12.500 famiglie. Rispetto al precedente assegno destinato ai figli (300 euro per due anni) c?è stato un sostanziale aumento soprattutto in Baviera, dov?è cresciuto del 35% e in Baden-Württenberg (+26%).

«Con questa riforma il governo ha voluto dare uno stimolo a quel livello di popolazione altamente qualificata, con un reddito medio-alto e che fa meno figli», spiega Hildegard-Maria Nickel, professoressa di Sociologia del lavoro all?università Humboldt di Berlino. «Il sussidio che veniva dato prima era, per i più ricchi e qualificati, poco attraente. Non c?è da stupirsi se finora nei Länder più ricchi come Baviera e Baden-Württenberg si sia approfittato di più dell?assegno genitoriale. La riforma ha poi abbreviato a 12 mesi il periodo di congedo per accudire il figlio così da facilitare le donne a reinserirsi nel mercato del lavoro. Ma ciò che ora manca, e di cui si discute grazie alla von der Leyen, sono i nido e le strutture per accudire i figli. Senza tali misure il solo assegno genitoriale non serve».

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