Famiglia

Rapporto sull’abbandono di minori

Abbandono, questo sconosciuto: per l'86 per cento degli italiani gli istituti che accolgono minori abbandonati sono una realta' lontana dal vissuto comune. Lo dice il Rapporto promosso da AiBi e Bnl

di Redazione

Abbandono, questo sconosciuto: per l’86 per cento degli italiani gli istituti che accolgono minori abbandonati sono una realta’ lontana dal vissuto comune e meno della meta’ (48 per cento) percepisce l’abbandono come l’assenza di relazioni familiari. E’ quanto emerge dal primo Rapporto sull’emergenza abbandono in Italia, presentato questa mattina a Roma dall’Aibi, l’Associazione amici dei bambini, e dalla Bnl. Dallo studio emerge poi che lo Stato, in media, spende in assistenza per un bambino in istituto 10.695 euro all’anno a fronte dei 5.200 per un singolo minore in affido familiare. Situazione drammatica, quindi, quella dei bambini abbandonati, che si aggrava con la difficolta’ che le famiglie incontrano per le adozioni nazionali: dalla ricerca emerge infatti che c’e’ una diminuzione del numero di procedimenti aperti nei Tribunali per i minori per dichiarare adottabile un bambino. “Dai 3.200 procedimenti avviati nel 1995- spiega la ricerca sull’abbandono- si arriva ai 2.694 del 2002, mentre le dichiarazioni di adottabilita’ sono passate da circa 1.500 nel 1997 ai 1.080 del 2002. “L’abbandono e’ un male che nel mondo fingiamo di non vedere- spiega Marco Griffini, presidente dell’Aibi- il cui sintomo piu’ vistoso e’ quando un bambino non vuole piu’ essere figlio. Grazie al Rapporto abbiamo scoperto che questa emergenza e’ subdola e non appartiene solo ai paesi in via di sviluppo ma anche a quelli industrializzati come l’Italia”.
Per quanto riguarda la percezione del circuito dell’affidamento, dai genitori ai figli fino agli operatori sociali, emerge dalla ricerca (curata da Eikon-Etnolab) un comune senso di isolamento: da tutte queste esperienze emergono sentimenti in insicurezza, solitudine e impotenza. Il primo Rapporto sull’abbandono, frutto del lavoro dell’Osservatorio multidisciplinare sull’abbandono minorile, nato nel 2006 da una collaborazione fra Aibi e Bnl, ha messo in luce anche come questo fenomeno venga percepito dai media. Dalle indagini condotte dalla Fondazione Universita’ Iulm, emerge infatti che le istituzioni vengono rappresentate dai mezzi di informazione come inadeguate e addirittura ostacolanti per promuovere l’accoglienza dei minori. Il tema dell’abbandono e’ rappresentato in modo debole e superficiale sia in termini quantitativi (lo spazio dedicato) che qualitativi, con un linguaggio in gran parte sensazionalistico. La ricerca Iulm ha inoltre evidenziato come nel comunicare l’abbandono si parli solo di mancanza di ‘famiglia’ o di ‘madre’, mentre il ‘padre’ risulta in gran parte assente. Ma quali gli obiettivi del Rapporto? “La ricerca si propone di conseguire risultati utili e tangibili per la collettivita’- spiega Luigi Maccallini, responsabile Bnl per il progetto- e’ proprio per questo che la nostra partnership con Amici dei bambini nasce dall’intento comune di far luce e tracciare le dimensioni e le caratteristiche del problema dell’abbandono minorile in Italia e nel mondo. Quello che ci piacerebbe realizzare e’ la promozione e la diffusione di una cultura dell’accoglienza”. Fra i dati relativi ai costi dell’abbandono emerge nel complesso un quadro frammentario e disomogeneo, che varia da regione a regione. Per quanto riguarda il Lazio, si calcola che in media per un bambino assistito nel Comune di Roma occorrono circa 50 euro al giorno se il piccolo vive in istituto o in un centro di accoglienza (per una media annua di oltre 18 mila euro a minore) mentre l’affido richiede una cifra annuale di 3 mila e 98 euro per minore.

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