Famiglia

Tumori: nuovo reparto all’Hospice di Abbiategrasso

Quattordici nuove stanze per dare dignità alla malattia in fase terminale

di Gabriella Meroni

Sono circa 160.000 le persone che ogni anno muoiono di tumore, delle quali 27.000 in Lombardia, molte altre muoiono per malattie degenerative inguaribili. La maggior parte di queste persone affronta un tempo che la medicina definisce, con un termine certo crudo ma che non lascia spazio ad ambiguità, ?fase terminale?. Fino a pochi anni fa però, il sistema sanitario nazionale non aveva individuato risorse in grado di rispondere agli importanti bisogni che caratterizzano questo tempo. Alle famiglie era demandato l?intero carico assistenziale di quei malati che, una volta fallite le terapie volte a ricercare la guarigione, vengono dimessi dagli ospedali. È dalla società civile, dall?associazionismo e dal volontariato che è nato il movimento degli Hospice in Italia. Per affermare che la persona malata di una malattia inguaribile è persona viva e sofferente e quindi portatore di diritti e bisogni importanti, il movimento degli Hospice è partito dalla posizione di chi è disposto a prendersi carico del processo del morire. Nascono cosi, per iniziativa del non profit, le prime equipe che si occupano di Cure Palliative, prima a domicilio e poi anche in strutture di ricovero che prendono il nome di Hospice. L?origine del termine ?Hospice? deriva dal nome della locanda medioevale, luogo di riposo e protezione per il viandante che vi giungeva, stanco, alla fine di un lungo viaggio. Oggi gli Hospice recuperano il significato etimologico originale, in quanto vogliono rappresentare luoghi di cura e di accoglienza per le persone che, affette da gravi malattie, affrontano l?ultimo difficile viaggio della propria vita. La filosofia che caratterizza l’assistenza in Hospice si basa sui principi delle Cure Palliative e prevede: un approccio globale al malato (si affrontano gli ambiti: clinici, assistenziali, psicologici, emotivi, sociali, culturali e spirituali) realizzato da un’equipe multidisciplinare che cerca di garantire la migliore qualità della vita al malato e al suo nucleo familiare. L’offerta di un sostegno a parenti, familiari e amici durante il periodo del ricovero e, in seguito, un supporto nelle fasi dell’elaborazione del lutto. L?Hospice di Abbiategrasso apre nel 1994 per dare accoglienza e cura ai malati di AIDS in fase terminale. Grazie ad un accordo tra ASL Provincia Milano 1, la Cooperativa Sociale ?In Cammino?, la Sezione Lombarda di ANLAIDS, la Fondazione Franco Moschino, la Clinica di Malattie Infettive dell?Università degli Studi di Milano, è stata ristrutturata la villa di via dei Mille in Abbiategrasso, che ospita il reparto di degenza. Negli anni seguenti, grazie all?evoluzione dei farmaci antiretrovirali, la mortalità per AIDS è drasticamente diminuita e ciò a portato l?Hospice alla decisione di estendere la propria capacità di accoglienza ai malati affetti da altre patologie. L?operazione non è stata facile, l?Hospice era conosciuto come struttura per malati di AIDS e ciò ha probabilmente portato a qualche resistenza tra le prime famiglie del territorio che si accingevano a richiedere il ricovero in Hospice, ma l?esperienza ha presto dissolto tali preoccupazioni. Oggi sono circa 240 le richieste di ricovero ogni anno e sono 150 i pazienti che ogni anno sono assistiti all?Hospice. Per la maggior parte si tratta di malati oncologici, ma non vi sono preclusioni al ricovero di persone affette da altre patologie. Dal 2005 è attivo un servizio di Assistenza Domiciliare rivolto alla stessa tipologia di malati. L’Hospice il 9 Marzo 2007 inaugurerà una nuova ala, connessa alla villa liberty che oggi ospita i pazienti, dotata di 14 stanze singole studiate ed ideate per non riproporre lo schema ospedaliero e appositamente attrezzate affinché il paziente possa vivere continuamente con il proprio familiare anche durante la degenza.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA