Volontariato

Torna il sereno tra Svizzera e Colombia

Tra i due Paesi era stata rottura dopo le dichiarazioni del vice presidente colombiano sui finanziamenti di Berna a Ong conniventi con le Farc.

di Redazione

Torna il sereno nei rapporti diplomatici tra Colombia e Svizzera e a sancirlo e’ stato un incontro, svoltosi martedi’ a Bogota’, tra il vice presidente Francisco Santos e l’ambasciatore della Confederazione elvetica Thomas Kupfer. A lanciare la polemica e’ stato, venerdi’ scorso, lo stesso Santos, che durante un intervento pubblico ha rimproverato Berna perche’ offrirebbe finanziamenti a Organizzazioni non governative (Ong) elvetiche conniventi con le Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia (Farc), il gruppo guerrigliero colombiano di sinistra in lotta da anni contro il governo di Bogota’. “È in corso una campagna molto aggressiva contro la Colombia attraverso una Ong finanziata dal ministero svizzero della Cooperazione” aveva dichiarato Santos. Stando a fonti governative colombiane, in realta’ le Ong prese di mira sarebbero state due: “Sacrificio quaresimale” e “Pane per i fratelli”, due organizzazioni svizzere che godono dei finanziamenti della Direzione dello Sviluppo e della cooperazione, l’ente della Confederazione preposto alla cooperazione allo sviluppo. A quanto sembra la causa che ha scatenato le proteste del vice presidente colombiano e’ stata una campagna di informazione lanciata in Svizzera nel periodo pasquale dalla Ong Sacrificio quaresimale. “Quest’anno, la campagna di affissioni condotta aveva per tema il rispetto dei diritti umani a livello mondiale – ha affermato Charles Sidore’, segretario generale romando dell’Organizzazione non governativa. Su uno dei manifesti era rappresentata una scatola di conserva calpestata che simbolizza la repressione in Colombia”. Nel paese Sudamericano Sacrificio quaresimale appoggia alcune organizzazioni attive nella lotta per il rispetto dei diritti umani. “La popolazione e’ spesso presa in ostaggio tra la guerriglia, le forze paramilitari e quelle governative. In nessun caso sosteniamo pero’ le Farc”, dichiara ancora Sidore’. “Respingiamo con fermezza le accuse, non e’ mai stata nostra intenzione attaccare il governo colombiano”, aggiunge dal canto suo Antonio Hautle, direttore della stessa Ong. “Con questa campagna volevamo attirare l’attenzione sul fatto che la Colombia ha un problema con i diritti umani. Il governo ha interpretato questa critica unicamente come una critica nei suoi confronti. Se dobbiamo muovere una accusa alle autorita’ colombiane, essa riguarda la legge di amnistia relativi ai gruppi paramilitari di destra” ha concluso Hautle. Fondata nel 1961, l’organizzazione cattolica Sacrificio quaresimale sostiene ogni anno circa 230 progetti in 23 paesi del mondo. Nel 2004, ha investito 10,1 milioni di euro in progetti in Svizzera e all’estero. Il 38,5 per cento di questa somma va a progetti di sviluppo, altrettanto a progetti pastorali e il 23 per cento a progetti interni alla Confederazione. Pane per i fratelli, l’altra Ong che promuove progetti in Colombia, e’ un’organizzazione delle Chiese evangeliche svizzere. Dal 1961 sostiene progetti di sviluppo in Africa, Asia e America latina. Nel 2004, Pane per i fratelli ha investito in progetti circa 7,5 milioni di euro. Dal ministero degli Esteri elvetico non sono giunte reazioni. Nell’incontro di ieri i rappresentanti dei due paesi “hanno chiarito” che lo scopo della campagna e’ di sensibilizzare la popolazione svizzere per “raccogliere fondi destinati alla protezione dei diritti umani e non di attaccare il governo” del presidente colombiano Alvaro Uribe. A sancire la pace e’ stata una nota congiunta della vicepresidenza della Repubblica colombiana e l’ambasciata di Svizzera a Bogota’. Secondo il comunicato, i diplomatici elvetici hanno sottolineato che Berna non ha cofinanziato la campagna e che le due Ong non sostengono minimamente le Farc. Resta comunque centrale l’apporto fornito della Confederazione nei confronti del processo di pacificazione in Colombia. Lo scorso dicembre, insieme a Spagna e Francia, ha proposto la realizzazione di una zona smilitarizzata di 280 chilometri quadrati per facilitare i negoziati tra governo e guerriglia, in particolare per un accordo umanitario sugli ostaggi detenuti dalle Farc, tra cui la franco-colombiana Ingrid Betancourt, candidata del partito del Verdi alla presidenza del paese sudamericano del 26 maggio 2002 e rapita il 23 gennaio del dello stesso anno.


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