Non profit

Danimarca: iniziata demolizione centro sociale

Secondo quanto riportano i media danesi non ci sarebbero segni di nuove proteste e assembramenti davanti alla Casa della giovent

di Paolo Manzo

Sono in corso a Copenaghen i lavori per la demolizione del centro sociale “Casa della gioventu'”, il cui sgombero forzato giovedi’ scorso ha innescato la guerriglia urbana tra squatter e polizia. Una grossa gru ha iniziato ad abbattere la palazzina, che dal 1982 era utilizzata come un centro di cultura alternativa e che doveva essere sgomberata dopo essere stata acquistata sei anni fa dai nuovi proprietari, i fondamentalisti cristiani di ‘Faderhuset’ (Casa Paterna). Decine di operai con il volto coperto da maschere e protetti da un ingente cordone di polizia, sono sul posto per eseguire la demolizione del centro sociale. Secondo quanto riportano i media danesi non ci sarebbero segni di nuove proteste e assembramenti davanti alla Casa della gioventu’. Il Comune aveva venduto l’edificio alla setta religiosa nel 2001, ma i giovani che gestivano il centro, di fronte alle ingiunzioni di sgombero, avevano piu’ volte chiesto una soluzione politica o l’assegnazione di un edificio alternativo che l’amministrazione pero’ non ha concesso. Dopo lo sgombero della polizia gli squatter sono scesi in strada dando vita a violenti scontri che hanno portato all’arresto di oltre 600 giovani, di cui 227 sono ancora in stato di fermo. Secondo una stima del quotidiano danese ‘The Politiken’, i danni causati nella capitale dalla rivolta degli squatter ammontano a 14 milioni di corone danesi, pari a 1,88 milioni di euro.


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