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Istat: Italia paese ad alto invecchiamento e a bassa fecondit

Al 1° gennaio 2005 la percentuale di over 65 anni e oltre ha raggiunto la significativa cifra del 19,5 %, (era il 16,5 % nel 1995), mentre quella di minori e' scesa al 17,1% (18,4% nel 1995)

di Redazione

Al 1° gennaio 2005 la percentuale di individui con 65 anni e oltre ha raggiunto la significativa cifra del 19,5 per cento, (era il 16,5 per cento nel 1995), mentre quella di individui minorenni e’ scesa al 17,1 per cento (18,4 per cento nel 1995). Secondo le piu’ recenti proiezioni, le conseguenze del processo d’invecchiamento per l’Italia sono tali che entro il 2050 la percentuale di individui con 65 anni e piu’ potrebbe crescere fino al 34 per cento e, parallelamente, quella dei minori ridursi ulteriormente al 15,4 per cento. La prospettiva non inverosimile di ritrovarsi entro una data non lontanissima per la demografia con una popolazione composta da un anziano di 65 anni e oltre ogni tre persone e da un minore circa ogni sette porta a concentrare l’attenzione sugli indizi, anche minimi, che possono suggerire accelerazioni o rallentamenti degli attuali andamenti. A tal riguardo uno di questi e’ rappresentato dall’andamento della fecondita’, che nell’ultimo decennio sembra aver finalmente invertito la tendenza, perdurata fino alla meta’ degli anni ’90, che la vedeva contrarsi anno dopo anno. Nel 2005 la stima del numero medio di figli per donna e’ pari a 1,34 (1,33 nel 2004). Si tratta del livello piu’ alto registrato in Italia negli ultimi 15 anni ed e’ il risultato del trend crescente iniziato nel 1995, anno in cui la fecondita’ italiana tocco’ il minimo storico con un valore di 1,19 figli per donna.


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