Volontariato

Nepal: ancora proteste contro il re, prorogato coprifuoco

Questa notte una donna è stata uccisa da colpi di pistola sparati dalla polizia.

di Redazione

Non accenna a calare la tensione in Nepal, giunto al sedicesimo giorno di sciopero generale. Si spera che sotto le pressioni internazionali, in particolare della vicina India, re Gyanendra faccia delle concessioni. Nel frattempo, il governo ha prorogato il coprifuoco a Katmandu, mantenendolo dalle 9 alle 20. L’obiettivo e’ bloccare sul nascere la possibilita’ di una nuova manifestazione di protesta nelle strade della capitale. Per evitare nuovi spargimenti di sangue i sette partiti di opposizione, alleati con i ribelli maoisti, hanno chiamato a raccolta i dimostranti sulla circonvallazione esterna, che circonda la capitale, evitando di entrare in citta’. Ieri la polizia aveva sparato sui dimostranti, scesi in piazza nella capitale nonostante il coprifuoco per chiedere la restaurazione della democrazia multi-partitica, che fu sospesa 14 mesi fa da re Gyanendra (contestualmente il re assunse pieni poteri). Il bilancio e’ stato di tre morti e una quarantina di feriti. Nella notte una donna e’ morta a Gulariya, 500 chilometri a sud-est di Kathmandu, dopo essere stata ferita mortalmente dalle pallottole sparate dagli agenti. Dall’inizio delle proteste, sono state 15. Il monarca, che all’inizio aveva il sostegno della maggioranza dell’opinione pubblica, aveva accusato i partiti all’epoca al governo di non essere riusciti a porre fine alla rivolta dei guerriglieri maoisti, che dal 1996 avevano provocato circa 13.000 morti.


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