Non profit

Te la diamo noi l’Europa

Una guida per scegliere di fare il volontario all'estero ed i consigli di chi l’ha fatto

di Redazione

Servizio di volontariato europeo OBIETTIVI: Promuovere lo sviluppo delle attività di servizio volontario per i giovani all?interno dell?Unione europea e nei Paesi terzi associati in settori quali l?aiuto alle persone, i servizi sociali, la tutela dell?ambiente, la conservazione del patrimonio, la lotta contro la droga, il razzismo e la xenofobia, attività artistiche, ricreative e culturali. CHI PUO’ PARTECIPARE: Giovani residenti in un Paese dell?Ue o in Norvegia e Islanda, con priorità per quelli tra i 18 e i 25 anni, enti locali, comitati di quartiere, associazioni senza fini di lucro, associazioni giovanili e di genitori, cooperative, organizzazioni di servizio volontario, ong dei 15 Stati membri, dei Paesi associati, di Cipro e Malta. DURATA: Dal 1998 al 2002 COSA FARE: Gli enti interessati devono chiedere il vademecum e i formulari alla struttura di assistenza tecnica (Lunaria) oppure scaricarli dal sito di Eurodesk Italia (http://www. ctr.it/evs/). I ragazzi dovranno invece rivolgersi all?assistenza nazionale (Presidenza del Coniglio dei ministri) o alla struttura di assistenza tecnica che li metterà in contatto con i responsabili dei progetti in cantiere. A CHI RIVOLGERSI: Alexandros Tsolakis, Direzione generale XXII Istruzione, formazione e gioventù, rue de la Loi 200, 1049 Bruxelles Tel 0032 2 2952327, Fax 00322 2994158, Internet: http://europa. eu. Int/en/ comm/dg22/volunt/index.html oppure Lunaria, Tel 06/85300463, Internet http://www.comune.roma.it/comune/sperimentali/lunaria:sve.html. ALTRE INFORMAZIONI: Per il periodo 1998-1999 la Commissione ha stanziato 60 milioni di euro, mentre la dotazione destinata a coprire gli ultimi tre anni del programma (2000-2002) verrà elaborata in proposte successive. Cooperazione, programma Aiuto Umanitario OBIETTIVI: Finanziare i progetti di aiuto umanitario ai Paesi che non fanno parte dell?Ue e fornire aiuto alle vittime di catastrofi naturali o causate dall?uomo, alle popolazioni minacciate dalle carestie e a profughi e sfollati. CHI PUO’ PARTECIPARE: Organizzazioni non governative , organizzazioni internazionali, governi e altri organismi. DURATA: Dal 1992 al 1999 COSA FARE: Ong e altri organismi su indicati devono inviare a Echo (l?ufficio europeo di aiuto umanitario) richieste di aiuto umanitario e progetti sulla realizzazione delle operazioni di aiuto sul territorio. Entrambi vengono esaminati da Echo e, se l?esame si conclude positivamente, la Commissione europea approva una decisione sulla cui base stipola con l?organismo richiedente un contratto di operazione. A CHI RIVOLGERSI: Ufficio europeo di aiuto umanitario, Echo Commissione europea Bruxelles B – 1049 Rue de la Loi, 200 Tel:0032 2 2954400 Fax: 0032 2 2954572 E-mail: echo@echo.cec.be Internet: http://europa.eu.int/en/comm/echo/echo.htlm. ALTRE INFORMAZIONI: I programmi di cooperazione con i singoli Paesi sono moltissimi e informazioni dettagliate si trovano anche su ?L?Europa in Italia? 1988/1999, una guida pratica all?Unione Europea della D?Anselmi Editore/Hoepli, tel 06/32200020. Disabili, programma Horizon OBIETTIVI: Facilitare inserimento professionale dei portatori di disabili fisici e mentali, soggetti con difficoltà di apprendimento ed ex pazienti psichiatrici mediante lo sviluppo di azioni innovative nei sistemi di formazione, orientamento e occupazione. CHI PUO’ PARTECIPARE: Amministrazioni pubbliche, organizzazioni non governative, cooperative sociali, centri di orientamento e formazione, centri di riabilitazione funzionale e sociale dei 15 Stati membri. DURATA: Dal 1994 al 1999 COSA FARE: Ogni anno viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale italiana il bando relativo all?iniziativa Horizon. Le domande, corredate dei progetti, devono essere indirizzate al ministero del Lavoro e alla Regione di riferimento. La prima scrematura delle candidature viene fatta da una commissione regionale che compila una graduatoria, la seconda dal ministero del Lavoro che dà l?ok finale. A CHI RIVOLGERSI: Isol, via G.B. Morgagni 33 Roma, Tel 06/445901, http:// www.isolf.it/horizon.htm oppure Bruxelles, Michel Laine, Direzione Generale V Occupazione e Affari sociali, rue Joseph II 27, Tel 0032 2 2958138 Fax 0032 2 2966280 http://europa. eu.int/en/comm/dg05/esf/initiati/horizon/horizon.htm. ALTRE INFORMAZIONI: Le risorse disponibili sono 107.724.843 euro (il finanziamento ai singoli progetti copre fino al 100% del costo complessivo del progetto). Esclusione sociale, programma Integra OBIETTIVI: Migliorare l?accesso e la qualità dell?erogazione dei servizi pubblici ai gruppi vulnerabili e alle persone svantaggiate: immigrati, extracomunitari, rifugiati, minoranze etniche, nomadi, disoccupati di lunga durata, tossicodipendenti, sieropositivi, malati di Aids, detenuti. CHI PUO’ PARTECIPARE: Amministrazioni pubbliche, organizzazioni non governative, cooperative sociali, centri di orientamento e formazione, centri di riabilitazione funzionale e sociale dei 15 Stati membri. DURATA: Dal 1996 al 1999 COSA FARE: I singoli Stati presentano dei programmi alla Commissione. Le istituzioni competenti pubblicano quindi un bando di gara rivolto agli organismi che possono presentare progetti e devono inviare la richiesta di finanziamenti inviando il formulario all?assessorato alla Formazione professionale della propria regione e al ministero del Lavoro sulla base del bando ufficiale. A CHI RIVOLGERSI: Isol, via G.B. Morgagni 33 Roma, Tel 06/445901, http://www.isolf.it/horizon.htm oppure Bruxelles, Michel Laine, Direzione Generale V Occupazione e Affari sociali, rue Joseph II 27, Tel 0032 2 2958138 Fax 0032 2 2966280 http://europa.eu.int/en/comm/dg05/esf/initiati/integra/integra.htm. ALTRE INFORMAZIONI: La Commissione europea ha stanziato 83.606.400 euro (il finanziamento ai singoli progetti copre fino al 100% del costo complessivo del progetto). Programma Terzo Settore e Occupazione OBIETTIVI: Sviluppare le potenzialità di impiego offerte dal Terzo settore in Europa attraverso progetti che creino nuove opportunità di lavoro nell?economia civile e favoriscono la diffusione della cultura non profit. CHI PUO’ PARTECIPARE: Organizzazioni non governative e di volontariato, cooperative, associazioni, fondazioni, consorzi sociali e università. DURATA: Dal 1997 al 1999 COSA FARE: Gli enti interessati devono presentare alla Commissione europea i loro progetti compilando un apposito modulo di partecipazione distribuito all?indirizzo qui indicato. Una volta approvato il progetto, la Commissione Affari Sociali e occupazione che provvede a erogare i finanziamenti. A CHI RIVOLGERSI: Commissione europea, Direzione Generale V, Occupazione, Relazioni industriali e Affari sociali, Unità VA1 – Politiche occupazionali, Batiment JII/27 rue d la Loi 200, B-1049 Bruxelles. oppure http://europa.eu.int/ ALTRE INFORMAZIONI: Se i progetti presentati coinvolgono più partner europei il finanziamento comunitario può arrivare fino al 75% del costo totale del progetto. Per l?anno 1997- ?98 la Commissione ha erogato 2 miliardi di euro con cui sono stati lanciati oltre 50 progetti nei s ervizi sociali, nella cultura, nell?ambiente e nella comunicazione. Educazione e cultura, programma Socrates OBIETTIVI: Promuovere la cooperazione europea tra istituti di insegnamento di tutti i livelli, la mobilità di docenti e studenti, le competenze linguistiche, l?insegnamento a distanza. Il programma è suddiviso in diversi capitoli: insegnamento superiore (Erasmus), insegnamento scolastico (Comenius), competenza linguistica (Lingua). CHI PUO’ PARTECIPARE: Per Erasmus (istituti di insegnamento superiore, organizzazioni e associazioni che rappresentano gli istituti, gli studenti, il corpo docente), per Comenius (Istituti scolastici statali e legalmente riconosciuti di ogni ordine e grado, comprese le scuole materne), per Lingua (Insegnanti di lingue, tutti i cittadini in possesso di un diploma per insegnare lingue straniere, centri di ricerca, università, associazioni che promuovono l?insegnamento delle lingue, centri di formazione professionale). DURATA: Dal 1995 al 1999 COSA FARE: Le modalità di partecipazione e ottenimento finanziamenti variano a seconda dei capitoli. Consigliamo pertanto di rivolgersi agli indirizzi qui riportati. A CHI RIVOLGERSI: Per il programma Socrates in generale http://europa.eu.int/en/comm/dg22/socrates.html; oppure http://www. bdp.it, per Ersamus http://europa. eu.int/en/comm/dg22/socrates/ erasinf.html, per Comenius http://europa.eu.int/en/comm/dg22/ socrates/comeni.html, per Lingua http://europa. eu.int/en/comm/dg22/socrates/lingua.html. ALTRE INFORMAZIONI: Per i moduli di partecipazione e ulteriori informazioni relativi a ciascuno dei programmi contattare Domenico Lenarduzzi, Direzione generale XXII – Unità A/1, Rue de la Loi 200, 1049 Bruxelles Tel 0032 2 2954185 E-mail: domenico.lenarduzzi@dg22.cec.be.” Adozione a favore dei profughi OBIETTIVI: Azione comunitaria a favore dei rifugiati che prevede l?analisi dei problemi connessi all?accoglienza, le condizioni di vita e le modalità di rimpatrio dei profughi. Le azioni previste sono progetti pilota che affrontino i problemi legati all?immigrazione e alla sensibilizzazione dell?opinione pubblica. CHI PUO’ PARTECIPARE: Enti e organizzazioni pubblici o privati che abbiano qualifiche o esperienza nel campo dell?integrazione dei profughi. In particolare: organizzazioni non governative, autorità locali nazionali e regionali, associazioni e parti sociali dei 15 Stati membri. DURATA: Dal 1998 al 1999 COSA FARE: La selezione dei progetti avviene tramite la pubblicazione di inviti a presentare proposte sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità Europee, serie C. A CHI RIVOLGERSI: Commissione europea, Direzione Generale V, Unità D/4, Bruxelles, 1049 Rue de la Loi, 200 fax: 0032 2 2951899. ALTRE INFORMAZIONI: Le risorse disponibili sono 10 milioni di euro. Altri programmi comunitari in favore di profughi e immigrati si trovano nella sezione Politica sociale e sanitaria di ?L?Europa in Italia? 1988/1999, una guida pratica all?Unione Europea della D?Anselmi Editore/Hoepli, tel 06/32200020. Violenza su donne e minori, iniziativa Daphne OBIETTIVI: Attuazione di misure per combattere la violenza contro i bambini, gli adolescenti e le donne mediante: azioni di sviluppo e coordinamento delle informzioni, progetti pilota e sussidi per chi opera a favore dei diritti e della protezione dei bambini e promozione di strumenti rivolti ad incoraggiare la segnalazione di violenze commesse nei confronti di minori e delle donne. CHI PUO’ PARTECIPARE: Organizzazioni non governative e o di volontariato dei 15 Stati membri che proteggono i diritti dei bambini, degli adolescenti e delle donne vittime dello sfruttamento sessuale o di abusi sessuali. DURATA: Dal 1998 al 1999 COSA FARE: Ong e organizzazioni di volontariato devono presentare i loro progetti alla Commissione Europea che deciderà se accettarli e, quindi, finanziarli. A CHI RIVOLGERSI: Commissione europea, segretariato generale Task Force, Antony Simpson, Bruxelles 1049 Rue de la loi 200, Tel 0032 2 2966933 Fax 0032 2 2950174, http://europe.ue.int/comm/sg/daphne/en/index.htm. ALTRE INFORMAZIONI: La Commissione ha stanziato 3 milioni di euro (il contributo comunitario non può superare l?80% del costo complessivo del progetto). I racconti Elodie Xavier, 23 anni, viene da Lille (Francia) e da sei mesi vive e lavora come volontaria a Reggio Emilia. «Quando sono partita avevo ventidue anni e un sogno ben preciso: fare qualcosa di pratico per gli altri, ?dare una mano?, concretamente, al mondo in cui vivo. Cosa tutt?altro che facile per noi giovani studenti europei cui è richiesto soprattutto un impiego teorico. Uno sforzo molto spesso completamente astratto dal mondo e tutto concentrato su sé stessi. Avevo partecipato a campi di lavoro estivi in cui, per la prima volta, avevo sentito di essere davvero utile a qualcuno e provato un?atmosfera tutta particolare, di gioia e fraternità. ?È il momento giusto per rifarlo? continuavo a ripetermi, e così sono salita sul treno: ultima fermata Reggio Emilia. Dopo appena tre settimane di lezioni chiacchieravo in italiano e ho finalmente iniziato a lavorare per il Centro Servizi Dar Voce. Questo il mio compito: promuovere il Servizio di volontariato europeo in Italia. Un impegno interessante e divertente che in sei mesi mi ha molto ?cambiato?. Ho infatti avuto modo di girare per le scuole di questo Paese e aiutare associazioni italiane. Altri ragazzi che pensano sia giunta l?ora di far l?Europa per gli uomini oltre che per le monete. Se fossi rimasta in Francia non avrei mai avrei mai sperimentato la sensazione di liberà totale che ogni giorno respiro durante la mia vita da volontaria». Helen Taylor, 26 anni, viene da Birmingham e da tre mesi lavora in una scuola media di Palermo. «Avevo in tasca una laurea in giurisprudenza e tanta voglia di imparare l?Italiano. Lingua che mi ha sempre affascinato e molto poco parlata in Inghilterra. Così sono partita, ma davvero non mi aspettavo di vivere un?esperienza così intensa qui a Palermo. Ad accogliermi in città e farmi sentire a casa è stata l?associazione Dipingere la Pace con i cui operatori ora lavoro nella scuola media Federico II di Borgovecchio. Una zona della città la cui povertà e incredibile vitalità ogni giorno ancora mi stupiscono. Insegno inglese a ragazzi che spesso vengono da famiglie con difficoltà e che mi hanno dimostrato un grande affetto. Dopo qualche diffidenza, certo, perché se il mio italiano ora è quasi a posto il dialetto siciliano ancora non lo parlo. E i ragazzi a volte se ne approfittano quando non vogliono farmi capire qualcosa. Ma da me sono incuriositi, e mi vogliono bene. Vivere qui è davvero una lezione di vita: avevo sempre dato per scontato che in tutta Europa andare a scuola fosse un diritto garantito e che, senza denaro, non fosse possibile essere felici. Be, qui ho imparato che le cose non stanno sempre così. Che se non fosse per associazioni come Dipingere la Pace, che forniscono libri, occhiali e tutto ciò che serve per studiare, molti bambini non avrebbero un?istruzione. Che pur essendo molto poveri si può essere ricchi dentro e dare agli altri. Insomma, sto facendo un?esperienza unica che ha allargato il mio punto di vista sulla vita e credo sarà molto utile per ciò che voglio fare in futuro: andare negli Stati Uniti e combattere, legalmente, contro la pena di morte». Riccardo Bagnato, 26 anni, modenese, ha fatto per un anno il volontario in Germania. Oggi lavora all?Associazione nazionale pubblica assistenza.«Una volta si diceva degli scrittori o dei politici, che erano di ?respiro europeo?. Cosa volesse dire non ci era ben chiaro. Tranne in alcuni casi, la cosa si riduceva al fatto che avevano viaggiato molto. Ma il punto in realtà è che avendo viaggiato molto, quando parlavano dei Paesi dove erano stati, lo facevano con cognizione di causa, quando venivano poi letti o ascoltati da chicchessia, nessuno poteva dire che stavano raccontando delle panzane. Allora come oggi, la cosa non è poi così complicata: si tratta e si trattava di persone che conoscevano altre culture, altre lingue, oltre alla propria, e conoscevano molte più persone diverse fra loro che rappresentavano per loro, come per chi li ascoltava un patrimonio, un capitale di conoscenze cui rivolgersi per migliorare e migliorarsi, per cui quando parlavano lo facevano tenendo in considerazione anche il punto di vista di un tedesco, di una francese o di uno spagnolo, pur non essendo tedeschi, francesi o spagnoli. E allora quando oggi noi sentiamo parlare di Schröder, degli skinhead, o andiamo a lezione di salsa e merengue o ci strappiamo i capelli per le Spice Girls, sappiamo che non si tratta di extraterrestri capitati sulle pagine dei quotidiani da un giorno all?altro. Evitando infatti gli eccessi, per definizione pericolosi, potremmo vivere bene con gli altri grazie alle conoscenze acquisite, cioè rispettandoli, ma anche capendo quando sbagliano e avere infine la grinta e la cordialità di dirglielo. Il problema è che se non conosciamo le persone non ci ?permettiamo di dirgli alcunché. Ma qui è il punto. Quello che l?informazione quotidiana non può fare, quello che Internet non ci permette è quello di instaurare una tradizione, un rapporto di fiducia con gli oggetti, le culture, le persone che veniamo a conoscere».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA