Volontariato

Maastricht fiscale cercasi

Pur applicando diversi parametri, Germania, Spagna, Olanda e Francia prevedono forti deduzioni al reddito individuale e di impresa. In Italia invece detrazioni con il contagocce

di Carlotta Jesi

Qual è la tipologia organizzativa senza fine di lucro che in Europa si avvale maggiormente dell?opera dei volontari? Senza dubbio quella associativa. Lo attesta un?indagine della Direzione generale XXIII della Commissione europea, secondo la quale l?81% delle associazioni ha risposto di avvalersi del lavoro di volontari. Naturalmente, in alcuni Paesi il volontariato ha un peso meno elevato che in altri. In tutti, comunque, vi ricorrono almeno il 60% delle associazioni. Per una diffusione sempre più ampia del volontariato risultano perciò determinanti le agevolazioni fiscali che ciascun Paese prevede circa le donazioni fatte da privati e imprese. E qui i parametri sono del tutto differenti tra i Paesi più rappresentativi dell?Unione europea. L?Italia si pone in coda al gruppo. Germania – Le elargizioni di una persona fisica a favore di un?organizzazione riconosciuta di pubblica utilità dall?amministrazione fiscale sono deducibili dal reddito del donante entro certi massimali che, in funzione della destinazione della donazione, variano dal 5 al 10% del totale dei redditi del donante. Interessante anche la quota di deducibilità per le imprese le cui elargizioni sono previste entro un massimale dello 0,2% della cifra d?affari totale. Spagna – Le persone fisiche donanti, a determinate condizioni ed entro certi limiti, possono detrarre dalla quota dell?imposta sul reddito le donazioni fatte a favore dei soggetti che beneficiano di agevolazioni fiscali. Normalmente, tale detrazione è pari al 20% del valore dei beni oggetto della donazione. Il totale delle detrazioni non può tuttavia superare il 30% del reddito imponibile. Per le elargizioni di società la detrazione non può essere superiore al 10% della base imponibile d?imposta. Paesi Bassi – Le liberalità godono di detraibilità sino a un massimo del 10% del reddito imponibile. Se le donazioni sono però effettuate in virtù di contratti per un periodo minimo di 5 anni ad associazioni di pubblica utilità con almeno 25 associati esse sono totalmente deducibili. Per le imprese è previsto un tetto del 6% del reddito imponibile. Francia – Le elargizioni di privati sono deducibili per un?aliquota dell?1,25% del reddito imponibile se a beneficio di associazioni riconosciute e per un?aliquota del 5% se a beneficio di fondazioni e associazioni di pubblica utilità. Tali elargizioni danno diritto a una riduzione d?imposta pari al 40% del valore della donazione (50% se dirette alla distribuzione di pasti gratuiti o all?alloggio di persone in difficoltà). Le elargizioni di imprese sono riconosciute per il 37% (massimale 2 per mille della cifra complessiva d?affari) se a beneficio di associazioni riconosciute, per il 42% dell?utile imponibile (entro il 3 per mille del fatturato) se a beneficio di un associazione di pubblica utilità. Italia – Per le liberalità in denaro alle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale sono previste detrazioni sino al 19% dei contributi dati entro un limite massimo di 4 milioni di lire. Per le imprese lo stesso limite di 4 milioni oppure sino al 2% del reddito d?impresa.


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