Formazione

Operazione antipedofili: il commento di Unicef, STC, Meter

Sarebbero oltre 200 i minori vittime di abusi, tutti tra gli 8 e i 16 anni. Diciotto gli ordini di arresto contro i pedofili.

di Benedetta Verrini

Un campo nomadi sulla via Appia, una scuola calcio dell’Eur, strade e piazze dove e’ piu’ presente la prostituzione minorile. Era li’ che i pedofili arrestati stamane dalla Polizia nell’ambito dell’operazione ‘Fiori nel fango’ individuavano, contattavano e riuscivano ad irretire i bambini che poi violentavano. Sarebbero oltre 200 i minori vittime di abusi, tutti tra gli 8 e i 16 anni, gran parte dei quali identificati dagli agenti della quarta sezione della Mobile di Roma, diretta da Dania Manti, e dalla Scientifica della capitale nel corso di un’inchiesta durata oltre un anno. ”Lo spaccato di abusi, violenze fino alla riduzione in schiavitu’ verso bambini anche di otto anni che emerge dall’operazione delle forze di sicurezza di Roma, conferma un quadro a noi noto. Esiste una fascia di minori, in particolare bambini e adolescenti rom ma anche minori stranieri non accompagnati provenienti per lo piu’ dalla Romania, che sono particolarmente esposti al rischio di subire violenze, cadere vittima di reti di trafficanti, a scopo di sfruttamento sessuale, di mendicita’ e di piccola delinquenza”. Commenta cosi’ l’operazione Carlotta Sami, Direttore dei Programmi di Save the Children Italia. ”Nel caso dell’operazione odierna della Polizia”, prosegue, ”e’ una rete di pedofili ad aver commesso queste gravi violenze, il che conferma che l’adescamento e la violenza sui minori da parte di pedofili non utilizza solo ed esclusivamente il canale di internet o dei telefoni cellulari ma si lega, spesso, a fenomeni di sfruttamento della prostituzione minorile”. Sami esorta ”a lavorare per prevenire fenomeni cosi’ gravi di sfruttamento e violenza, attivando percorsi sociali di accoglienza, integrazione e informazione per i minori piu’ vulnerabili, quelli rom e i cosiddetti minori stranieri non accompagnati”. Dal 2002 Save the Children opera per il contrasto e la lotta alla pedo-pornografia via internet attraverso il progetto Stop-It che ha gia’ ricevuto 3.106 segnalazioni di materiale pedo-pornografico, inviate al sito www.stop-it.org fra il 2004 e il 2005: il 10% in piu’ rispetto all’anno precedente. Il 66% riguarda siti Internet (Url), il 20% spamming ed email non richieste, il 10% peer to peer, il 2% chat, l’1% newsgroup. Il Presidente dell’UNICEF Italia Antonio Sclavi ha espresso “vivissima soddisfazione per il successo di questa operazione, e le congratulazioni alla Squadra mobile romana e a tutta la Polizia di Stato. Vorrei sottolineare soprattutto il ruolo giocato in questa operazione dal coordinamento fra le forze di Polizia e l’Assessorato alle politiche sociali del Comune di Roma, da una cui segnalazione ha preso le mosse l’indagine”. “Questo coordinamento”, prosegue Sclavi, “grazie al lavoro pilota del Centro per la lotta alla mendicita’ infantile creato dal Comune di Roma con il patrocinio dell’UNICEF Italia, ha consentito non solo di seguire le storie e i casi dei singoli ragazzi portando alla individuazione della rete di complicita’, estesa ben oltre Roma, ma ha soprattutto consentito di svolgere tutte le operazioni avendo sempre come priorita’ il superiore interesse dei bambini vittime di questi orribili abusi”. E, sottolinea Sclavi, “la protezione delle vittime, la loro tutela e il loro reinserimento in strutture di accoglienza, il ritorno gia’ garantito per molti dei piccoli alla scuola e a una vita normale, sono forse ancora piu’ importanti degli arresti e dei procedimenti giudiziari. Vorrei quindi ringraziare anche tutti i funzionari e gli operatori del Comune di Roma che hanno reso possibile questo risultato. La legislazione italiana contro la pedofilia, il traffico di minori e gli abusi all’infanzia, e in particolare la legge 269 con le recenti integrazioni apportate dalla legge 38 del 2006, rende possibile lavorare in questo modo, rapidamente e nell’interesse dei minori coinvolti, in tutto il paese. Speriamo che esperienze pilota di lotta integrata alla mendicita’, agli abusi e allo sfruttamento di minori come quella romana, si moltiplichino in Italia, perche’ l’orrore di 200 bambini abusati, alcuni con la complicita’ dei genitori, non debba piu’ ripetersi”. ”La vicenda romana si inserisce nel vasto contrasto allo sfruttamento sessuale organizzato e strutturato. La pedofilia ha assunto questi connotati che hanno bisogno di maggiore coordinamento nazionale e internazionale”, ha dichiarato Don Forunato di Noto, fondatore e presidente e dell’Associazione Meter (www.associazionemeter.it)


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