Famiglia

Famiglia e popolarismo, il nostro collante politico

A Roma tutti gli amministratori pubblici vicini all’Mcl.

di Ettore Colombo

Prove generali di grande centro, partendo dal basso, dalle esperienze concrete degli amministratori locali. Ai quali sarà affidato un compito di non poco conto: difendere la famiglia, non solo contro i Dico, ma anche adottando soluzioni legislative e fiscali che la favoriscano. L?1 e 2 marzo si svolge a Roma, presso l?hotel Sheraton, la prima assemblea nazionale degli amministratori locali organizzata dall?Mcl – Movimento cristiano dei lavoratori con la Fondazione Europa popolare. L?iniziativa rappresenta il primo tentativo concreto di aprire un dialogo fra esponenti politici del mondo cattolico, finora divisi su troppe cose a giudizio dell?Mcl e del suo presidente nazionale Carlo Costalli, ma anche per approfondire le prossime iniziative dei governi locali in tema di tasse e finanza locale, a seguito dei tagli imposti dall?ultima legge Finanziaria. Clou dell?iniziativa I valori, l?identità, la politica, la tavola rotonda di venerdì 2 marzo con alcuni importanti amministratori locali di area cattolico-moderata. Costalli, nello spiegare a Vita le ragioni dell?iniziativa, parla della necessità di costruire «un nuovo grande centro, ma partendo dal basso. Non si tratta di uscire dai partiti di appartenenza, ma di mettersi assieme partendo dai valori della politica, quella della partecipazione, della democrazia, del popolarismo». Il compito che verrà affidato agli amministratori dal presidente dell?Mcl sarà però molto concreto. «Fermate i Dico e tutte le iniziative contro la famiglia, dai registri delle coppie gay al permissivismo sulle droghe e favorite le iniziative pro famiglia, dando impulso al welfare familiare». Iniziative che l?Mcl rilancerà in una manifestazione a Palermo il 10 marzo, con Forum delle famiglie e Movimento per la vita. Perché «se la famiglia, sul piano socioeconomico deve tornare ad essere una priorità, il popolarismo, sul piano politico e valoriale, deve essere il faro. Non c?è un partito-guida oggi», assicura Costalli, «ma tanti partiti che dimostrano disaffezione ai valori, come dicono i loro amministratori locali. Vogliamo dar loro una spinta e aiutarli a ricompattarsi». «Non si tratta di mettere assieme Casini, Mastella e Rutelli», dice Costalli. Ma ci si va ben vicino.

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