Cultura

Essere Papa ti cambia. Il primo anno di Benedetto XVI

Più vicino alla gente, più dialogo, più collegialità, così per i porporati è cambiato Joseph Ratzinger, un anno fa eletto Benedetto XVI

di Sara De Carli

Piazza San Pietro a festa per il primo anniversario di pontificato di Benedetto XVI che ricorre oggi. Oltre 60mila fedeli affollano la piazza vaticana per assistere all’udienza generale del Papa tedesco che è giunto da pochi minuti da Castel Gandolfo a bordo dell’elicottero. Al termine della catechesi, il pontefice farà ritorno alla residenza estiva a Castello, dove si tratterrà fino a venerdì. Udienza record nel giorno dell’anniversario dell’elezione di Benedetto XVI. Sono oltre 60 mila (di cui 50 mila arrivati in piazza San Pietro con i biglietti distribuiti dalla prefettura della casa pontificia) i fedeli che hanno voluto partecipare all’udienza generale di oggi. Tra i vari gruppi, provenienti da tutto il mondo, anche 6500 studenti della Toscana, accompagnati da mons. Diego Coletti, vescovo di Livorno, 1000 pellegrini polacchi e altri 1000 dalla Bosnia Erzegovina. Tutti i quotidiani oggi hanno un’intervista per ricordare l’anniversario e commentare questo primo anno di pontificato. “Si pensava al cardinale Ratzinger grande teologo, che vive nella stratosfera. Invece ho visto come sia un uomo che si avvicina alla gente”, sottolinea il cardinale Francesco Marchisano, Arciprete della Basilica di San Pietro che, in un’intervista a ”La Stampa”, racconta come il pontefice sia cambiato in questo primo anno di pontificato. Benedetto XVI è “proteso a rendere Dio credibile in questo mondo”, e “per questo chiama la Chiesa a purificare se stessa, mettendo al centro Cristo, la preghiera, la liturgia e l’ascolto della Parola, molto più dei programmi e dell’organizzazione”: così il cardinale Camillo Ruini in una lunga intervista ad Avvenire. “Ha un’eccezionale rapidità nel cogliere i problemi e una grande franchezza e precisione nell’esprimersi”, aggiunge. Infine il cardinale Renato Raffaele Martino in una intervista all’Eco di Bergamo afferma che “Benedetto XVI e’ un pontefice che cerca la collegialita’ di pensiero, di intenti. Sara’ cosi’ la Chiesa del futuro, tutta improntata sulla collegialita’. I cardinali, quali stretti collaboratori, saranno chiamati a interagire fra loro e con il Papa”. A proposito dell’immagine che si aveva di Joseph Ratzinger prima che fosse eletto, ”il gendarme della dottrina, il guardiano della fede”, il card. Martino sottolinea che di tali definizioni non rimane ”nulla”. ”Affermazioni sbrigative che si sono dissolte subito”, osserva il porporato, aggiungendo che ”anche dai primi passi del pontificato e’ emersa subito la sua ricerca del dialogo. Il fatto di aver ricevuto tra gli altri i lefebvriani la dice lunga sul suo desiderio di tornare a confrontarsi, senza pregiudizi”. ”Alla base di tutto – sottolinea il card. Martino – c’e’ la grande sensibilita’ di Benedetto XVI nel favorire un dialogo piu’ intenso”.


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