Famiglia
Minori: più controlli per chi lavora a scuola
Concordi esperti del Dipartimento di Salute mentale Fatebenefratelli di Milano e la Societa' italiana di pediatria
di Redazione
Una maestra delle elementari che taglia la lingua a un bimbo vivace, e una guardia giurata che in una biblioteca pubblica punta la pistola alla tempia a un ragazzino disturbatore. I professionisti a contatto coi giovani sono troppo stressati, o i baby-italiani del Duemila sono sempre meno rispettosi dei grandi?
“Ne’ la cosiddetta sindrome del ‘burn-out’, una sorta di esaurimento nervoso che minaccia l’equilibrio mentale di insegnanti, medici, operatori socio-sanitari e poliziotti, ne’ la crescente emergenza ‘bullismo’ nelle scuole possono certo giustificare casi di cronaca come quelli segnalati in questi giorni a Milano”. Parola di esperti, infatti, “il problema principale sta nei meccanismi attraverso i quali, nel mondo del lavoro, viene selezionato il personale a contatto con i ragazzi”.
Secondo lo psichiatra Claudio Mencacci, responsabile del Dipartimento di Salute mentale all’ospedale Fatebenefratelli di Milano, “per queste figure urgono test specifici, oggi evidentemente insufficienti, sulle doti di autocontrollo, sull’adattabilita’ all’ambiente circostante e sulla capacita’ nel contenere l’ansia o l’aggressivita’ dell’altro”, spiega lo specialista all’ADNKRONOS SALUTE. Concorda Pasquale Di Pietro, presidente della Societa’ italiana di pediatria (Sip): “Di fronte a episodi tanto sconcertanti – evidenzia – l’impressione e’ che non si dia abbastanza importanza al ruolo socio-educativo di queste persone”. Insomma, “il mondo della scuola ci appare in crisi”.
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