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Fiducia

Orizzontale, libera, leggera e inafferrabile. Ma mai scontata. E soprattutto: preziosa. Troppo preziosa per essere lasciata nelle mani di un Pallaro qualunque...

di Alter Ego

La distanza che separa il concetto di fiducia da quello di fede si riduce a un movimento. Verticale, quello che conduce alla sottomissione verso chi è riconosciuto superiore, nel caso della fede. Orizzontale, quello della fiducia, che si limita a riporre un ottimistico e momentaneo affidamento verso qualcuno ritenuto di ugual o anche minor valore. La fede ha lunghe radici, basi ben salde. È imponente e importante. Se cade, sorprende e addolora. Chi la perde, ma non solo.
La fiducia al contrario non ha àncore. È orizzontale, nomade, libera. Leggera e inafferrabile. Se cade nessuno se ne lagna. Addirittura si fatica ad accorgersene.
Il bello della fiducia è che non è scontata. La fiducia va guadagnata. E in un attimo si perde. Poi la fiducia è ottimismo. Della fiducia altrui si gode. Non è dogma, né ideologia.
Basta mettere davanti alla fiducia una esse, che si trasforma nel suo contrario. La fede, al contrario della fiducia, ma anche della fedeltà, non ha un suo contrario riconosciuto. Forse per questo la fiducia è un bene prezioso. Perché non può essere sottoposta a una contabilità da ragionieri. A un pallottoliere che la riduce a un fido in banca, con un limite massimo che nessun cliente deve superare. La fede è illimitata. La fiducia invece è sempre fragile, esposta alle temperie umane. Ma senza fiducia non si fanno molti passi, non si costruiscono rapporti sani. Per questo dobbiamo strappare la fiducia dalla prepotenza volgare della politica che mercanteggia tutto, anche questo bene prezioso. Non può essere che la fiducia sia nelle mani di Pallaro.

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