Volontariato

Un biblico Far West di morte e di promesse

Corman McCarthy è certamente uno dei grandi scrittori di questi decenni. Si sa poco di lui, a parte quel che comunica con l’energia furente dei suoi libri.

di Giuseppe Frangi

Corman McCarthy è certamente uno dei grandi scrittori di questi decenni. Si sa poco di lui, a parte quel che comunica con l?energia furente dei suoi libri. Ma è uno di quegli scrittori che ti si incolla addosso. Chi ha incrociato anche uno solo dei volumi della trilogia che lo ha reso famoso, è difficile che non si faccia attrarre da tutto il resto della sua opera. Oggi Mc Carthy torna con un romanzo dal ritmo molto cinematografico (non per nulla ne è già stato annunciato il film per la regia dei fratelli Cohen), forse meno intenso e meno feroce rispetto a quelli che lo avevano preceduto. Eppure Non è un paese per vecchi resta un libro imperdibile. Il titolo fa già intendere davanti a quale scenario ci troviamo: siamo nel cuore del Texas, sotto il cielo si scatena un tasso di violenza insostenibile, ma ormai diventato normalità. Diventare vecchi, da queste parti, è una cosa rara. Su uno sfondo di ultramodernità acciecata, McCarthy immagina una sorta di western, dove inseguiti e inseguitori lasciano sul terreno morti e feriti con la nonchalance con cui si toglie un sasso dal proprio cammino. Le sigle delle armi costellano la narrazione. In un certo senso l?assediano, in uno scenario che mantiene sempre un che di tragicamente probabile, tra pagine che procedono con un ritmo sincopato e bruciante come una sparatoria. Al centro, testimone attonito e impotente, c?è lo sceriffo Bell. Assiste come un contabile alla deriva di ciò che lo circonda. Sa che ogni sforzo di mettere freno a quest?apocalisse sociale è destinato a fallire. Interpreta alla perfezione, con l?intuitività concreta di ogni vero sceriffo, le dinamiche che si stanno scatenando nella terra in cui lui dovrebbe garantire l?ordine. Ma non può andare oltre: sul piano dei fatti è fuori gioco. Rientra in gioco solo con l?ultima folgorante pagina del libro, quella che da sola vale la lettura di Non è un paese per vecchi. Bell apre una parentesi per un ricordo di gioventù: seduto sulla soglia di casa si fermava ad ammirare un abbeveratoio scavato nella pietra almeno una centinaio di anni prima. Perché quell?uomo si era dedicato a un lavoro così immane e faticoso, di cui lui non avrebbe neppure potuto godere? Risponde Bell: «L?unica cosa che mi viene da pensare è che quello aveva una sorta di promessa dentro il cuore». Quale promessa? McCarthy non lo dice. Ma dice una cosa più importante: «Mi piacerebbe fare quel tipo di promessa. È la cosa che mi piacerebbe più di tutti».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA