Non profit

Le fondazioni al contrattacco. Tremonti, non ci avrai

Presentato il ricorso al Tar. De Poli, di Cassamarca, afferma: "abbiamo una missione precisa, sostenere il non profit"

di Francesco Maggio

I nuovi episodi del film Fondazioni bancarie in cerca d?autore hanno ripreso ad andare in onda. I protagonisti della serie, stavolta, sono i ricorsi che pressoché la totalità degli enti ha deciso di presentare al Tar del Lazio contro il decreto ministeriale n. 217/2002, in vigore dal 16 ottobre. E i tempi di ?programmazione? si annunciano piuttosto lunghi visto che questo provvedimento, nonostante abbia accolto in buona parte i rilievi mossi a luglio dal Consiglio di Stato sul primo regolamento attuativo della Riforma Tremonti (art. 11 della legge 448/2001), viene considerato, a tutti gli effetti, incostituzionale. Per le fondazioni costituisce un?inaccettabile intrusione nella loro attività: «Le nuove norme» ha dichiarato l?Acri nei giorni successivi alla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale (n. 230/2002), «potrebbero essere interpretate come modificative della natura privata delle fondazioni nella scelta dei fini, nell?autonomia statutaria, nell?autonomia gestionale». Obbligata, quindi, la via da seguire: investire il Tar del problema affinché sollevi, a sua volta, la questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta. «Bisogna chiarire una volta per tutte che con la Costituzione non si scherza», ammonisce Dino De Poli, battagliero presidente della Fondazione Cassamarca. «Il parlamento e il governo devono stare attenti: non basta avere una vasta maggioranza per fare quello che si vuole, per dichiararsi federalisti di giorno e centralisti di notte». «Le fondazioni di origine bancaria sono enti di diritto privato a tutti gli effetti, non enti di diritto speciale» sottolinea ancora De Poli, «hanno una missione ben precisa che è quella di sostenere il settore non profit. Noi non ce l?abbiamo contro l?uno o contro l?altro, vogliamo solo che venga fatta chiarezza perché i grandi principi non si toccano». E così si ricomincia. O meglio, si blocca tutto. Stop alla decorrenza dei 90 giorni per riscrivere i nuovi statuti. Stop all?attività di programmazione e alle erogazioni pluriennali degli enti. Stop alle opportunità per il Terzo settore di crescere e diventare forte: «Le fondazioni bancarie sono state una insostituibile fonte per tutto il non profit italiano grazie alla loro natura privatistica e alla conseguente libertà d?azione», afferma Ilaria Borletti, presidente del Summit della solidarietà, «la loro presenza sul territorio ha contribuito a consolidare il rapporto tra Terzo settore e comunità locali, non possiamo quindi che ribadire la totale adesione all?iniziativa dell?Acri». Ma, paradossalmente, a subire l?arresto più indesiderato sono proprio i propositi del ministro dell?Economia che con il blitz dello scorso anno in Finanziaria pensava di portare a casa in un sol colpo un bel po? di soldi e più potere politico. Ora, invece, tutto è congelato ed è spontaneo porsi una semplice quanto ineludibile domanda: di quest?ulteriore brutto film ce n?era davvero bisogno?


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