Mondo
Adozioni internazionali: pubblicati i dati del 2005
La Cai segnala una flessione degli ingressi. E lancia l'allarme sui decreti "mirati"
Sono state 2.203 le coppie che nel 2005 hanno fatto richiesta di autorizzazione all’ingresso di un minore straniero alla Commissione adozioni internazionali. Sono i dati delle adozioni internazionali aggiornati al 31 dicembre 2005 che – un po’ in sordina, per la verità – la Commissione ha pubblicato sul proprio sito internet.
Dopo anni di progressiva crescita, il 2005 si è attestato un anno di calo delle adozioni (le richieste sono state 1.529 nel corso del 2002, 2.300 nel 2003 e hanno toccato il picco di 2.764 nel 2004). La causa principale della flessione occorsa nel 2005, spiega la Cai, è ascrivibile al blocco delle adozioni verificatosi in alcuni Paesi dell?Europa orientale.
A preoccupare la Commissione, come fattore che complica la conclusione dell’iter di adozione, è il crescente numero di coppie con un decreto di idoneità “mirato” (cioé in cui si chiede che il bambino sia di un certo paese di provenienza, di una specifica appartenenza etnica, del genere del minore, dello stato di salute, di una particolare età, spesso compresa tra zero e tre anni o più in generale in età prescolare, o alcune indicazioni più o meno specifiche). Si tratta del 15,4% del totale dei decreti d’idoneità e molto spesso la motivazione ?mirata?, spiega la Cai, “può comportare un allungamento dei tempi dell?adozione a causa della più difficile individuazione del minore in stato di abbandono all?estero, anche in considerazione del fatto che i decreti mirati a volte comprendono anche più di una delle caratteristiche riportate, e per questo ad un decreto così limitato consegue una attesa sicuramente più lunga per la realizzazione del progetto adottivo”.
Al primo posto della graduatoria dei Paesi di provenienza dei minori stranieri entrati a scopo adottivo c?è l?Ucraina (20,6%) che risulta peraltro nettamente staccata dalle altre nazioni di provenienza, facendo segnare in termini assoluti (cioé dal 2000 al 2005) 2.761 ingressi di minori stranieri. Seguono in ordine percentuale: la Russia (15,5%), la Colombia (9,2%), il Brasile (6,9%), la Bielorussia e la Bulgaria (6,1%), la Polonia (5,7%).
A seguito delle situazioni problematiche sopravvenute nei Paesi dell’Est, la Commissione per le Adozioni Internazionali sta operando, si legge nella Relazione, nella prospettiva di favorire le adozioni nell?area afro-asiatica, dove la presenza di minori in stato di abbandono è purtroppo ancora molto diffusa.
Nell’ultimo biennio 2004-2005 sono incrementate le adozioni di minori provenienti dall’Etiopia, Burkina Faso, Costa D’Avorio, Congo, Perù, Cile e Messico. Un?altra significativa peculiarità dell?ultimo anno di monitoraggio è rappresentata dalle adozioni realizzate in 7 nuovi Paesi, dice la Cai, quali Kazakistan, Lettonia, Mali, Mauritius, Repubblica del Centro Africa, Repubblica Dominicana e Uruguay.
Per visionare tutti i dati e saperne di più sugli enti autorizzati e le politiche della Commissione adozioni, vedere la sezione “statistiche” sul sito della Commissione:
www.commissioneadozioni.it
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