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Afghanistan: Barra (Cri), Italia svolge ruolo positivo

Il presidente della CRI torna sull’Afghanistan per sottolineare l’importanza di rivedere la strategia finora adottata, troppo imperniata sull’azione militare

di Paolo Manzo

A poco meno di un mese dal viaggio che lo ha portato a Kabul per l?inaugurazione del Centro per tossicodipendenti della Mezzaluna Rossa Afgana, il Presidente Nazionale della CRI, Massimo Barra, torna sull?Afghanistan, appellandosi all?opinione pubblica italiana ed internazionale per sottolineare la perdurante necessità di interventi umanitari e di sviluppo a favore della popolazione civile e l?importanza di rivedere la strategia finora adottata dalla comunità internazionale, troppo imperniata – secondo Barra – sull?azione militare.

?Il rapido aumento della guerriglia nel sud del Paese ? sostiene Barra ? dimostra come la risposta internazionale basata principalmente sull?azione militare debba essere riconsiderata. La violenza genera sempre violenza, mentre quello di cui il popolo afgano ha bisogno in questo momento è un?azione integrata da parte della comunità internazionale, volta a favorire lo sviluppo economico e la ricostruzione delle infrastrutture sanitarie, scolastiche e dei legami sociali.?

Il Presidente Barra ha inoltre affermato che ?la drammatica situazione in cui versa il sistema sanitario afgano simboleggia la riluttanza della comunità internazionale a sostenere la popolazione locale nel soddisfare i propri bisogni vitali di base?.

Concetti ribaditi anche in una intervista rilasciata dal Presidente della CRI al quotidiano La Discussione. ?C?è molto da fare ? ha detto Barra riferendosi alle condizioni di vita della popolazione -. Ci siamo recati nelle montagne intorno a Kabul per portare del materiale della nostra organizzazione: la gente era aggregata, tenera e patetica, in fondo. Prendevano il tè sul piazzale di una moschea, ma non potevano entrare perché era semidistrutta?.

Una situazione drammatica ulteriormente aggravata dal consumo e dalla rilevante produzione di oppio che ?al momento ? ha spiegato Barra a La Discussione – influenza più del cinquanta per cento del Pil nazionale. Credo che puntare tutto sull?eradicazione e sulla sostituzione delle colture sia un errore di cui qualcuno prima o poi dovrà accorgersi. E? da tempo che si percorrono queste strade senza ottenere risultati: forse è diventato un sistema per mantenere lo status quo?. Secondo il Presidente della CRI una valida alternativa potrebbe essere quella di ?trasformare la produzione da illegale a legale?, cercando di diffondere e sviluppare la terapia del dolore anche nei Paesi più poveri.

Nel corso dell?intervista Barra ha espresso la propria preoccupazione per il Paese, affermando che ?la situazione è abbastanza nervosa e carica di una certa tensione. Non tanto per quello che accade ora ma per quello che si sospetta possa accadere in primavera?, riferendosi all?offensiva annunciata dai Talebani.


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