Politica

Dialogo sul non profit

La neo deputata Luisa Santolini è più che soddisfatta: l’Udc è andata bene, lei è stata eletta, il pareggio mancato per un soffio. E affila già le armi per il prossimo futuro.

di Ettore Colombo

La neo deputata (ed ex presidente del Forum delle Famiglie) Luisa Santolini è più che soddisfatta: l?Udc è andata bene, lei è stata eletta, il pareggio mancato per un soffio. E affila già le armi per il prossimo futuro. Vita: Come intendete giocare il vostro ruolo, ora? Luisa Santolini: Facendo e bene l?opposizione. Colpi di mano per far passare leggi eticamente scorrette non ne prevedo. La nostra presenza in forze e la tenuta degli amici della Margherita sui temi eticamente sensibili non li fanno prevedere. Di certo, non saremo tentati dalle sirene unioniste. La loro ammucchiata radicaleggiante (dei laico-socialisti come della sinistra estrema) gli renderà, e presto, la vita impossibile e difficilissimo governare. Certo è che la corsa al laicismo esasperato non paga, dentro la loro coalizione, mentre la difesa dei valori ha pagato e funziona bene dentro la nostra. Vita: Su quali temi potreste cercare o trovare convergenze con i moderati dell?Ulivo, temi etici esclusi? Santolini: Vedremo che proposte faranno. Pacs e rimessa in discussione della legge 40 non passeranno mai. Su Dpef e Finanziaria li aspettiamo al varco. Io non sono per il muro contro muro, vedremo nel concreto le loro proposte… Vita: Mi faccia degli esempi concreti, onorevole? Santolini: Sul 5 per mille vedremo se lo riconfermeranno. Ove lo facessero, avranno il nostro appoggio. Su maggiori risorse per il non profit anche. Ma bisogna vedere di che genere. Se sono stataliste no. Idem sulla scuola: siamo per avere più formazione professionale, non meno. E per meno precarietà. Di certo vogliamo anche noi il rilancio del paese, non che i capitali, spaventati, scappino all?estero. Vita: E sui temi istituzionali, invece? Santolini: Il dialogo sarebbe un bel segnale, ma temo la loro chiusura. Anche sulle leggi ordinarie, comunque, o ricorrono in continuazione allo strumento che hanno tanto criticato in questi anni, il voto di fiducia, oppure si sfasceranno presto. Ma io, ripeto, sono contro la politica dello sfascio. Il loro biglietto da visita, comunque, sarà la formazione del nuovo governo e i primi Dpef e Finanziaria. Lì si capirà se hanno qualche possibilità di durare e quali spinte prevalgono al loro interno. Su questi temi e atti li giudicheremo.


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