Famiglia

E la chiamano Authority…

L'organo di controllo è lottizzato dai poteri forti, Tim e Omnitel drogano il mercato. Destra e Sinistra unite nella protesta, chiedono più spazio per i consumatori

di Redazione

Senza di loro non potrebbero vivere. Sono i politici con i telefonini: dovunque siano e qualsiasi televisione li riprenda, i nostri onorevoli o ministri stanno sempre con il cellulare appiccicato all?orecchio. Ma cosa hanno detto questi frequenti utilizzatori sulla vicenda degli aumenti? Molti sono stati zitti. Ma quelli che hanno parlato si sono espressi con toni di accesa critica. Alcuni, come Nerio Nesi dei Comunisti italiani, chiedono la destituzione dell?Authority. «Questa penosa questione dei telefonini ha confermato la nostra tesi che privatizzare un servizio pubblico significa creare un monopolio privato incontrollabile. Le politiche di cartello attuate in questi giorni da Tim e Omnitel lo dimostrano». Nesi tra l?altro nei giorni della bufera ha presentato un?interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio, Massimo D?Alema. «L?autorità preposta al controllo ha fallito il suo compito», continua. «La magistratura deve punire le aziende che hanno violato le leggi del mercato e l?Authority delle telecomunicazioni si deve dimettere». Anche il verde Paolo Cento sfodera la spada. «Sia il governo che l?Authority delle telecomunicazioni sapevano dell?aumento tariffario sin dai primi di dicembre, ma nessuno ha detto niente. Perché? Siamo in un Paese dove i poteri forti non si toccano e le Authority vengono scelte sulla base di lottizzazioni politiche», dice a ?Vita?. «L?unica nota positiva è stato lo ?sciopero dei cellulari? dell?11 gennaio, un quarto d?ora di silenzio in cui 450 mila persone hanno spento il telefonino. Si tratta di un primo esempio di boicottaggio che spero costituisca un precedente per chi detiene un potere spropositato sui consumatori». Ma intanto l?Antitrust ha avviato un?inchiesta contro Tim e Omnitel. O no? «Certo, ma può durare anche sei mesi e questo significa che fra sei mesi saremo lì a chiederci come ammortizzare il prossimo salasso. No, il futuro può essere diverso solo se le associazioni dei consumatori potranno partecipare al tavolo di discussione e di decisione dell?Authority e i cittadini potranno in questo modo controllare la trasparenza di bollette e tariffe». Francesco Storace, deputato di An, esclama stizzito: «Ormai non c?è più nessuno che difenda i cittadini, tutti i poteri sono stati delegati alle Authority di controllo che non controllano e se in Parlamento presentiamo un?interrogazione, la risposta sarà ?Ci spiace, ma non possiamo fare niente perché non abbiamo la competenza?. Insomma siamo alla deriva tecnocratica. Le accuse contro i partiti e la politica ci hanno portato al vuoto di rappresentanza nella difesa dei cittadini. Si può solo aspettare che cambi il vento». Per Claudio Burlando, già ministro dei Trasporti e responsabile dell?economia a Botteghe Oscure, la vicenda telefonini rappresenta un monito per il futuro. «Non è accettabile che un mercato di 20 milioni di telefonini, di cui 14 Tim e 6 Omnitel, possa essere gestito solo da due compagnie. Bisogna allargare il mercato ad altre compagnie, come spero succederà in futuro con l?entrata in gioco della società Wind». L?ex ministro però promuove il ruolo dell?Authority del settore. «Credo che la soluzione sia rafforzare organismi indipendenti di controllo, che in futuro potrebbero assumere un ruolo molto importante».


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