Non profit

Prepariamoci, Al paese serve il nostro lavoro di “sartoria civile”

Il Forum del terzo settore si prepara all’assemblea e tramite il portavoce uscente si candida a dare un contributo a ricostruire un clima sereno. Partendo dalla solidarietà

di Benedetta Verrini

«Spero che Prodi lo faccia. Spero che il futuro governo abbia la lungimiranza di appellarsi all?unica realtà sociale in cui la cultura del dialogo è rimasta intatta. E partire di lì per ricostruire un clima sereno, sapendo che la solidarietà è un valore strutturante la Repubblica e non è appannaggio di una sola parte politica. Se sarà davvero valorizzato, è il Forum del terzo settore il luogo da cui ripartire. È il Forum quella ?sartoria civile? che serve al paese per recuperare un sentire condiviso». A un paio di settimane dall?assemblea che cambierà l?assetto dirigente del Forum del terzo settore, Edoardo Patriarca passa il suo testimone di portavoce con un?importante indicazione sul ruolo che il sociale si gioca nel futuro di questa ?Italia spaccata a metà?. Vita: Come si riflette questo scenario nel Forum? Edoardo Patriarca: Dall?ultima riunione del comitato direttivo è emerso un clima preoccupato, ma c?è anche un forte senso di responsabilità e la consapevolezza di essere una risorsa preziosa. C?è l?orientamento a far crescere il Forum, a convergere su contenuti definiti per renderlo protagonista di questo momento storico. Vita: Cosa pensa dei due diversi orientamenti che vorrebbero un Forum-sindacato o un Forum-partito? Patriarca: So che c?è un orientamento ?minimale?, che vorrebbe un Forum-presidio delle istanze sociali, ma non troppo addentrato nella rappresentanza, per non coartare la pluralità delle sue anime. Personalmente, mi ritrovo più nell?orientamento che vuole un Forum più forte, che continui a rappresentare una cultura e si faccia laboratorio di un progetto-paese, perché se non saprà costruire convergenze e patti sul territorio, non riuscirà ad avere futuro. Questa scelta non dipenderà solo dalla futura dirigenza, ma anche dall?investimento che le grandi associazioni vorranno fare sul Forum. Vita: Cosa dovranno fare? Patriarca: Ricostruire un patto interno tra le associazioni, investire nel Forum risorse e persone, a cominciare dai due futuri portavoce – che dovrebbero, a mio avviso, essere anche presidenti d?associazione – e schierare nel coordinamento i massimi livelli delle organizzazioni. Sicuramente sarà necessario definire una solida cornice di programma, per capire quali sono i campi d?azione del Forum. E poi, soprattutto, ricominciare a sognare, consapevoli che il sociale è davvero una dorsale strategica di questo paese. Ritrovare energia e convergenza, senza arroccarsi in difesa delle proprie identità, talvolta corporative e chiuse, incapaci di creare sinergie, per entrare in una prospettiva in cui ci si mette in cammino, accettando anche di fare qualche passo indietro rispetto alla presenza più ?impegnativa? di qualche organizzazione, che non ha certo aiutato il Forum a darsi un?autonomia. Vita: Proprio sulle pagine di Vita, l?onorevole Lucà aveva richiamato il Forum a stringere un patto con il governo e le istituzioni subito dopo le elezioni. E lo aveva richiamato a restare unito, evitando ?contrattazioni separate? da parte di sue singole anime? Patriarca: L?idea che il Forum, non appena si sarà rinnovato, organizzi un tavolo con il governo e gli enti locali per un nuovo patto sulle politiche di welfare è senz?altro in programma. Sul fronte della tentazione individualistica a contrattare, invece, è necessario che si realizzino due fattori. La politica deve finalmente assumere il terzo settore come un elemento strategico dello sviluppo del paese e non come un semplice luogo di consenso. Da questo punto di vista, dunque, dovrebbe smettere di dialogare con singole parti di esso, solo per cercare un compagno di strada più acquiescente. Le organizzazioni del terzo settore, da parte loro, non dovrebbero più perdersi a difendere il proprio cortile e accettare un dialogo sulle grandi questioni che riguardano il paese. E questo potranno farlo solo con un sistema di rappresentanza: è inimmaginabile che una singola associazione possa, da sola, disegnare questa cornice comune.

Partecipa alla due giorni per i 30 anni di VITA

Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.